Ogni anno più di 300 mamme rinunciano al lavoro per la famiglia

Ogni anno 300 donne si licenziano perché sono diventate mamme nel solo Trentino. Sono numeri della vergogna, che non dovrebbero appartenere ad un paese civile come l’Italia.

In pochi ne parlano e la cosa non fa quasi più notizia, perché si tratta sempre di singoli casi, che hanno però anche un costo sociale alto, poiché la disoccupazione viene pagata da tutta la comunità.

Ma perché queste donne sono costrette ad abbandonare il lavoro?

Le motivazioni sono le più varie. In alcuni casi non c’è una rete familiare forte in grado di sostenere le neo mamme. altra volte i soldi dello stipendio arrivano a coprire con difficoltà quelli che devono essere spesi per mettere i bimbi all’asilo o per avvalersi di una baby sitter.

Ci sono poi gli orari di lavoro, che difficilmente collimano con quelli dell’asilo e della scuola: e non a tutte è permesso di prendersi un  part time per andare incontro alle esigenze di un figlio.

Ma il problema è anche che sia nelle famiglie che nelle aziende, si pensa che a prendersi cura dei bambini devono essere sempre le mamme.

E voi che ne pensate?

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12 commenti

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  1. Ti obbligano a licenziarti…. Non concedono il part time…. Quando sono piccoli piccoli è impensabile lavorare a full time…
    E comunque lo stato non tutela abbastanza la maternità….. Siamo un popolo di vecchi … Ed è giusto così…
    In Svezia stai a casa pagata al 100% fino al compimento dell’anno del bambino! E hanno asili nido comunali in ogni quartiere….. Tutto detto !

  2. In un paese civile e avanzato una persona, una donna dovrebbe poter scegliere liberamente. fare la mamma a tempo pieno o lavorare dovrebbe essere una scelta personale. Nel nostro paese non è così.

  3. Non si possono mettere al mondo bambini e lasciarli alla mercé di insegnanti che non fanno altro che malttattarli. Inoltre soprattutto nei primi anni di vita la presenza della mamma è fondamentale nella formazione del bambino…..Non abbandoniamoli per il successo in campo lavorativo. Certo molte lo fanno per necessità, ma ne vedo altre che mettono la propria persona al primo posto