In arrivo un vaccino contro l’emicrania cronica

Chi di noi abbia avuto per qualche ora il mal di testa sa quanto doloroso e penoso è, e possiamo solamente lontanamente immaginare quanto invivibile dev’essere l’esistenza di chi deve convivere tutto il giorno con l’emicrania cronica.

A tal proposito, sarà sicuramente interessante la notizia appena diffusa sulle sperimentazioni condotte al San Raffaele di Roma su un vaccino che permetterebbe di sconfiggere l’emicrania.

Il vaccino vincente e dagli effetti collaterali ridotti

I ricercatori del San Raffaele di Roma stanno lavorando su una sostanza che sarebbe in grado di individuare e neutralizzare la CGRP (Calcitonin gene related peptide), responsabile dell’emicrania. Come apri pista a livello mondiale, il San Raffaele di Roma sta mettendo a punto questo vaccino, con risultati finora promettenti. Infatti, secondo le statistiche, l’uso del vaccino riuscirebbe a ridurre del 62% in soli tre mesi gli attacchi di emicrania.

Il vaccino andrebbe applicato sotto cute e riuscirebbe a raggiungere il suo scopo, con una sensibile diminuzione degli effetti collaterali, come sonnolenza o aumento del peso, che invece si collegano con l’assunzione di farmaci. L’utilizzo del vaccino ridurrebbe, quindi, l’utilizzo di farmaci e aprirebbe una nuova soluzione terapeutica per il futuro.

Una sperimentazione tutta “made in Italy”

Al di la’ della bella notizia che una scoperta scientifica porta con se’, l’argomento è sicuramente interessante da leggere anche da altri punti di vista.

In primo luogo non è difficile nascondere che ci rende orgogliosi leggere che la scoperta sia attribuibile a un team italiano, in un periodo in cui si parla troppo frequentemente di fuga di cervelli dal nostro Paese e delle polemiche fra il Ministro dell’Istruzione e i ricercatori emigrati all’estero.

Dall’altra, non si può collegare la notizia al particolare momento che stiamo vivendo in cui i vaccini sono continuamente sotto attacco: leggere che la ricerca investe ancora sui vaccini è un dato che non va trascurato e che, anzi, può entrare a buon diritto nel dibattito sui vaccini.

Il video della settimana

2 commenti

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *