Bambini a casa con l’influenza? Ecco come passare il tempo!

Ci risiamo: il piccolo ha di nuovo l’ influenza!

Tra i normali batteri presenti negli asili e nelle scuole e le temperature rigide dell’inverno, un giorno sì e l’altro pure il bambino è a casa con qualche sintomo influenzale, e voi con lui!

Cosa fare per combattere la noia dello stare in casa con l’influenza?

Prima regola, niente musi lunghi, spegnete la tv e date spazio alla fantasia: ecco qualche gioco semplice, poco impegnativo ma divertente che potrà tenere impegnato il vostro bambino ed aiutarlo a guarire più in fretta e con il sorriso.

1. È sempre un buon momento per una favola

Accaldato, ammalato, bisognoso di coccole: il vostro cucciolo ora più che mai ha bisogno dell’attenzione della sua mamma. Per fare il pieno di dolcezza non c’è niente di più rilassante del racconto di una bella favola.

Oltre al classico libro, aiutatevi con marionette di stoffa o peluche per dare vita alla storia e creare siparietti interattivi ed a prova di noia.

2. Il piccolo dottore

Il modo migliore per aiutare il bambino a vivere con meno stress qualche linea di febbre o un po’ di mal di gola è trasformare il disturbo in un gioco.

Prendete uno dei peluche più cari al vostro piccolo e raccontate al bambino che lui e il pupazzo sono entrambi affetti dallo stesso malanno.

Chiedete al piccolo di vestire i panni del dottore che di prendersi cura del peluche. Scommettiamo che il piccolo riuscirà a comunicarvi più facilmente i suoi sintomi e il suo stato di salute, parlando per bocca dell’animaletto di pezza?

3. Viva la manualità! 

Avere tanto tempo da trascorrere in casa può anche essere un vantaggio! Datevi ai lavoretti manuali, come gli esercizi con la pasta di pane o di sale, oppure lanciatevi nella pittura.

Procuratevi un grande telo bianco da imbianchino con cui ricoprire il pavimento, e spargete a terra colori – lavabili – a tempera, a cera, acquerelli e tanti pennelli. Il tema da sviluppare? Potete lasciare decidere al piccolo in base alla sua sensibilità oppure, se volete suggerire uno spunto, provate a chiedere di disegnare qualcosa di bello che vorrà fare una volta che “la bua” sarà passata.

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