Il bambino in posizione podalica: che cosa devi sapere

Sono pochi i casi dei bambini che “vogliono nascere” in posizione podalica, si tratta del 5 %, ma ci sono. In questi casi, ovvero quando il bambino ha la testa rivolta verso l’alto e corpo e sederino verso il basso, alla mamma in dirittura d’arrivo si prospetta la possibilità di un parto cesareo.

Il ginecologo inizia ad affrontare l’argomento se all’ottavo mese il bambino non si è ancora girato e, vista la sua grandezza e i movimenti più lenti all’interno della pancia, offre alla neomamma le diverse soluzioni per il parto.

Bambino in posizione podalica: le alternative al parto cesareo

La corretta informazione sanitaria sta aiutando le future mamme a conoscere la possibilità di tentare un parto vaginale quando il bambino è in posizione podalica. Pur essendo una possibilità fattibile è giusto far sapere alle mamme che si tratta di un’operazione complicata e spesso rischiosa che richiede consenso e consapevolezza sia da parte del ginecologo da cui si è seguite, sia dalla mamma stessa.

Questo perché esistono dei rischi concreti per un parto vaginale con un neonato in posizione podalica, primo fra tutti quello di asfissia. Un’altra possibile complicazione riguarda il prolasso del cordone ombelicale, una possibilità che non può presentarsi se il bambino è in posizione cefalica.

A poche settimane dal parto c’è anche l’alternativa di sottoporsi alla manovra di rivolgimento (Versione Cefalica Esterna VCE), che consente di far girare il bambino in posiziona cefalica grazie all’utilizzo di mani mediche esperte.

La soluzione più sicura con in grembo un bambino podalico

Quando si parla di posizione podalica, anche se si ricevono le informazioni sulla possibilità di un parto vaginale, la maggioranza delle donne si affida al classico parto cesareo. Questo perché sia i medici sia le mamme si sentono più sicure nell’affrontare un intervento chirurgico su cui è più difficile incorrere in complicazioni.

Al contrario, in un parto podalico vaginale è necessaria una manualità e un’esperienza professionale che aiuti entrambe le parti ad affrontare quest’alternativa con serenità.  

Il video della settimana

2 commenti

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *