Bimbo sta male e sporca il bagno: bidella fa pulire il fratello

In Giappone i bambini puliscono da soli le loro aule. Anche i più piccoli. Intervistati dai giornalisti, rispondono tutti felici che è normalissimo, che la classe è la loro e se la puliscono personalmente è molto meglio. Giusto o sbagliato? Per molti versi questa pratica si rivela arricchente.

I bambini si responsabilizzano, imparano a curare i propri spazi e, soprattutto, a non sporcarli.

I contro? Probabilmente si toglie un po’ di tempo alle ore di lezione, ma del resto anche quella di pulire è una lezione importante. Certo, qualche benpensante potrebbe obiettare che non manda il figlio a scuola per fare pulizie, ma forse dipende da come viene posta ai bambini la cosa. 

E nel nostro Paese? Ovviamente si è ai Poli opposti. Da una parte ragazzini poco avvezzi all’educazione che non si curano di chi lavora pulendo le proprie scuole e che gettano a terra rifiuti, imbrattano le suppellettili con le penne, attaccano cingomme sotto ai banchi. Dall’altra personale addetto alle pulizie che non sempre pulisce come dovrebbe e che, seppur raramente, abusa del proprio ruolo.

Il caso di Padova: bambino si sente male, la bidella costringe il fratello a pulire

Questo è quanto accaduto giusto qualche giorno fa a Padova quando un bambino di soli 7 anni si è sentito male a scuola a causa di un virus intestinale.

Il piccolo, che frequentava la scuola elementare assieme al fratello più grande di qualche anno, ha accusato malessere e chiesto di andare in bagno. Purtroppo però non è riuscito a trattenersi fino al servizio igienico. Si può immaginare quale imbarazzo, per un bambino di 7 anni, la cosa abbia provocato. Ma come se non bastasse ci si è messa anche la bidella che, evidentemente stizzita per quanto accaduto, ha mandato a chiamare il fratello maggiore del bambino, che stava seguendo una lezione di educazione fisica, obbligandolo quindi a pulire quanto sporcato dal fratellino.

Ora, quanto accaduto resta l’eccezione, e per fortuna sono sempre in maggioranza quei bidelli e personale docente che, in simili circostanze, si preoccupano della salute dei bambini più che delle suppellettili.

Dove sta la ragione?

Insomma, una via di mezzo tra il nostro Paese e il Giappone sarebbe auspicabile, così come il livellamento degli eccessi che non portano a nessun dove, né per troppo zelo del personale scolastico né per troppa ineducazione dei ragazzi.

Ma quando il labile confine tra educazione/ineducazione e abuso di potere di un ruolo viene superato? In questo caso la bidella aveva diritto di pretendere che il fratello maggiore del bambino pulisse? O forse sarebbe stato meglio armarsi di igienizzante e sorvolare sul già imbarazzante episodio? 

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