Bonus bebè 2016: potranno chiederlo anche le professioniste

L’Italia non brilla certo per essere un Paese che dia particolare supporto alla maternità e alle madri, anzi. Tuttavia, non è mancata negli ultimi anni l’introduzione di piccoli e grandi contributi da parte dello Stato che permettono di conciliare al meglio la nostra vita familiare e professionale: dunque, è bene conoscere questi istituti, di modo da sfruttarli al meglio.

Uno di questi è il bonus bebè che, grazie alla Legge di Stabilità 2016, verrà riconfermato anche per quest’anno, con delle variazioni rispetto agli scorsi anni. Infatti, il bonus bebè 2016 sarà destinato – come sempre – alle lavoratrici dipendenti (sia del settore pubblico che privato), ma anche alle lavoratrici autonome, alle libere professioniste e alle imprenditrici.

Bonus bebè 2016: cosa c’è da sapere

L importo del “Voucher Babysitting&nbsp e Voucher Asili nido” sarà ridotto a 300 € (anziché 600 € come negli anni scorsi) al mese e servirà a coprire le spese (tramite voucher) che le famiglie sosterranno per la baby sitter oppure per la retta dell’asilo nido pubblico, dei servizi privati che aderiscono.

Il requisito per poter presentare la domanda è che non si sia goduto, nemmeno in parte, il congedo parentale o la maternità facoltativa.

Inoltre, la domanda deve essere presentata entro 11 mesi dalla conclusione dell’astensione obbligatoria di maternità.

Per le famiglie che si trovassero nelle condizioni di poter presentare la domanda per più di un figlio (ad esempio, i genitori di gemelli), possono essere presentate più istanze.

A seconda dell’orario di lavoro (full time o part time) della lavoratrice che fa la domanda, l’importo del contributo sarà intero o ridotto in misura proporzionale alle ore di lavoro.

Per poter presentare la domanda e per maggiori dettagli in merito al bonus bebè 2016, occorrerà attendere il decreto del ministro delle politiche sociali e del lavoro che, secondo le previsioni, dovrebbe essere emanato nel mese di febbraio.

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