Il complesso di Edipo: cresciamo dei figli capaci di amare

Il superamento del complesso di Edipo è una fase fondamentale per la vita del bambino e per le sue future relazioni sentimentali. 

Sicuramente avete già sentito parlare del complesso di Edipo e della teoria freudiana secondo cui tra i tre e i sette anni il bambino tende a rifiutare il genitore di genere maschile e diventare possessivo nei confronti della madre. Lo stesso avviene anche per le bambine che, al contrario, sono attratte dal padre e provano ostilità nei confronti della madre, ma questo fenomeno è conosciuto come complesso di Elettra. 

Questa fase, che attraversa l’infanzia dei più piccoli, si risolve in maniera fisiologica, anche se, il ruolo della madre o del padre è fondamentale per aiutare il bambino a superarla nel miglior modo possibile. 

Complesso di Edipo non superato

Secondo le teorie freudiane, un complesso di Edipo non risolto adeguatamente potrebbe creare delle difficoltà per le relazioni sentimentali che il bambino avrà quando sarà adulto. 

Un uomo molto possessivo nei confronti della sua compagna potrebbe aver avuto nella sua infanzia un rapporto troppo esclusivo con la madre. Probabilmente talmente esclusivo che non lasciava spazio all’instaurarsi di nuove relazioni, e in cui le altre persone venivano spesso identificate come intrusi e non accettati. 

Come la madre può aiutare il bambino a superare il complesso di Edipo

Il ruolo della madre è decisivo, deve fargli capire in maniera semplice la situazione. Allo stesso tempo deve creare con il bambino un rapporto amorevole ma non esclusivo e deve permettergli di entrare in relazione anche con altre persone, in modo che possa acquisire delle conoscenze che gli serviranno nel corso della vita. Il bimbo, nonostante la sua tenera età è in grado di comportarsi in maniera differente in base alle persone che incontra, prediligendo alcuni e discriminando altri. 

Secondo Freud, il complesso di Edipo dovrebbe esistere solamente in un tipo di famiglia composta da madre, padre e figli che convivono nella stessa abitazione e non in contesti in cui c’è la presenza di un solo genitore o in cui  questo ruolo è esercitato da una coppia di persone dello stesso sesso. 

In ogni caso, indipendentemente dal tipo di famiglia in cui il bambino vive e cresce, l’instaurarsi di un rapporto sano, non possessivo e aperto alle relazioni con gli altri, consentirà al piccolo di superare qualsiasi tipo di complesso che la vita gli metterà davanti. 

Il video della settimana

2 commenti

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *