Alcuni consigli per gestire i capricci in vacanza

Il momento delle vacanze è arrivato e così anche il terrore dei capricci dei bambini. Cambieranno ambiente, vivranno una routine diversa dal solito, gli mancheranno i compagni di asilo. Possono essere tanti i motivi per cui un bambino in vacanza vive momenti difficili fatti di pretese e pianti o altri tipi di capricci.

Capricci in vacanza: che cosa succede

A casa è un angelo, si sveglia senza piangere e va a scuola volentieri, si fa cambiare il pannolino o non protesta per il vasino. Sta con i nonni senza problemi, gli piace uscire con voi e non vorrebbe comprare tutto quello che vede nei negozi.

Ad agosto si trasforma.

La piscina gonfiabile di casa era un paradiso mentre il mare lo stanca e piange per qualsiasi cosa, i gelati notturni durante una rilassante passeggiata si trasformano in sudate e paure; nella casa estiva il bambino è intrattabile e davanti alle persone si butta a terra per un nonnulla.

La verità è che il bambino non è un adulto e non comprende il senso di vacanza né la voglia del genitore di fare cose diverse. È un bambino e per quanto bravo può aver voglia di dormire di più e al mare non può farlo perché ha caldo o sta scomodo, desidera più serenità, una serenità che non trova in vacanza.

Che cosa fare per aiutare il bambino a essere sereno

Un genitore deve dimenticare il concetto di vacanza come quando non aveva figli e pensare che durante le ferie il bambino viene prima di tutto.

Con un piccolo capriccio vuole manifestare un suo disagio o un malessere e per questo è necessario mantenere la calma e ricreare un ambiente confortevole e rassicurante, fatta di piccoli gesti quotidiani e di vecchie abitudini da non stravolgere troppo.

Un esempio fra tanti? Non è necessario andare tutti i giorni fuori a cena.

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