Cosa fare quando un figlio ti porta a odiare tuo marito – Parte 1

Una coppia normale, ormai matura, entrambi professionisti affermati e appagati, e compagni di lunga data.

Un figlio in arrivo: il coronamento di un sogno?

Non proprio: per la scrittrice Jancee Dunn e suo marito Tom, l’arrivo di Sylvie – oggi 6 anni – è stato un incubo che li ha portati quasi alla separazione.

È normale odiare tuo marito dopo l’arrivo di un figlio?

Durante la gravidanza, qualche amica l’aveva avvisata: «Ah, e preparati a odiare tuo marito». Figurarsi, ha pensato Jancee, “Andiamo così d’accordo”.

E invece la piccola Sylvie è stata la scintilla che ha acceso la miccia della rabbia della scrittrice nei confronti del marito trasformando la loro casa in un campo di battaglia e logorando, giorno dopo giorno, la loro integrità di coppia.

Di fronte alla crisi Jancee non ha perso tempo: obiettivo reagire!

Come farlo? Informandosi, documentandosi e interpellando decine e decine di professionisti, da quelli “del mestiere” come Terry Real, una terapeuta familiare, a quelli all’apparenza più bizzarri, come Barbara Reich, personal organizer e addirittura Gary Noesner, l’ex capo dell’Unità di negoziazione di crisi dell’FBI.

Ogni persona, un consiglio.

Scopriamone alcuni, tratti dal libro scritto dalla giornalista, dal titolo Come non odiare tuo marito dopo i figli.

Per non odiare tuo marito il dialogo è fondamentale

La terapeuta di coppia, Terry Real, spiega che i piccoli e frequenti bisticci quotidiani, all’ordine del giorno dopo l’arrivo di un figlio, rischiano di creare un polverone di emozioni negative.

Perché, come cita il libro, Un figlio è come una bomba a mano. Quando nasce, provoca un’esplosione nella vostra vita e, quando la polvere si posa, il vostro matrimonio è diverso da com’era prima. (Nora Ephron).

L’importante è parlarne, per chiarire, attraverso il dialogo le singole incomprensioni ed evitare che si trascinino verso altri ambiti della vita privata.

Attenzione, però, a non farlo davanti ai bambini: secondo uno studio dell’Università dell’Oregon, sin dai 6 mesi i figli captano i litigi dei genitori e incamerano stress.

Meglio farlo elettronicamente: il gesto di scrivere – e leggere quello che stiamo dichiarando – può aiutare a riflettere un po’ di più, rispetto ad un’offesa proferita di getto.

E se ancora questo non bastasse, preparatevi: nella prossima puntata esploreremo altri consigli semplici e pratici per non odiare tuo marito dopo l’arrivo di un figlio.

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4 commenti

Rispondi a Daria ZolotukhinaCancella risposta

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  1. Ci può stare ma questa rabbia verso il marito nasce da cosa? Magari che non da una mano? Che è poco partecipe? Un articolo scarno.
    Che poi bisticciare di più è normale perché si hanno più pensieri, più impegni, ci si stanca di più e quindi è facile innervosirsi. Ma non ci vuole un genio o uno psicologo per capire che il dialogo è fondamentale ( in tutto delle resto).