Cosa non dire quando il tuo bambino piange

Un bambino che piange, soprattutto se ripetutamente e apparentemente senza motivo,  può generare fastidio e irritazione in noi adulti. Ci sono alcune cose da non dire quando il bambino piange. È bene aiutarlo a gestire il pianto senza reprimere le sue emozioni.

Vediamo assieme cosa è meglio dire in queste situazioni.

Cosa non dire quando il bambino piange e le alternative

Non piangere,  smetti di piangere, stai zitto…

Con queste frasi i bambini percepiscono che piangere è una cosa da non fare. Per compiacere i genitori o, peggio, per paura, si abituano a reprimere le emozioni. Se i bambini non imparano da piccoli a gestirle, da adolescenti non sapranno contenere l’ira.

Cosa dire in alternativa: fagli capire che piangere va bene, ma che deve capire il motivo per cui sta piangendo. Puoi dirgli: “Piangere va bene, ma dimmi cosa ti è successo o cosa ti fa soffrire così” e aiuta il bambino a trovare una soluzione.

Adesso ti do io un motivo per piangere

Questa frase rende il bambino insicuro e imparerà che i problemi si risolvono con la violenza. Il bambino assocerà la paura al potere e rifletterà questo insegnamento sul suo piccolo mondo.

Cosa dire in alternativa: aiutalo a identificare le emozioni che prova. Puoi provare a dire i nomi di alcune emozioni, chiedendogli se  quello che sta provando in quel momento. Puoi anche usare un calendario delle emozioni, che aiuterà il bambino a identificarle e gestirle.

Non è niente di che

Un avvenimento che ai nostri occhi è una sciocchezza o un’esagerazione, per un bambino può essere qualcosa di serio, come ad esempio, le cadute, la perdita di un gioco, l’ora della nanna.

Cosa dire in alternativa: entra in empatia con il bambino. Puoi provare a dire, in base alla situazioni:

  • “Fammi vedere di nuovo il tuo ginocchio, con un bacino guarirà
  • “Sicuramente non ricordi dove hai messo il gioco l’ultima volta, cerchiamolo insieme, vedrai che lo troveremo”
  • “Non preoccuparti, i tuoi giochi, la mamma e il papà, resteremo tutti qui, anche dopo che ti sei addormentato. E domani riprenderai quello che hai lasciato.”

Piangere è da femminucce

Il linguaggio rispettoso si impara in casa. Non usare affermazioni sessiste.

Cosa dire in alternativa: Spiegare al bambino che piangere è un sentimento umano. Prova a dirgli: “Anche io piango ogni tanto, perché mi fa stare meglio. Se hai bisogno di piangere va bene, ma poi devi spiegarmi quale è il problema”.

I bambini grandi non piangono o solo i bambini piccoli piangono

Piangere è un diritto del bambino che spesso non sa controllare le emozioni. Non dobbiamo far convincere il nostro bambino che pianto=mancanza di autocontrollo.

Cosa dire in alternativa: prova ad aiutarlo a gestire rabbia ed emozioni. Fai un angolo della meditazione, dove può riflettere poi abbraccia il bambino e digli che puoi capire cosa prova.

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