È solo una questione di gola

Io il problema con il cibo ce l’ho nel senso inverso. Ho iniziato a svezzare Pietro relativamente presto. A quattro mesi gli ho dato la frutta per la prima volta e da lì, ste by step, ho iniziato ad introdurre gli altri alimenti.

Ho optato per un tipo di svezzamento tradizionale no perché avessi qualcosa in contrario con l’autosvezzamento, ma perché mi sono sentita più tranquilla nel seguire delle linee guida piuttosto che nel farmi guidare da mio figlio.

Fortunatamente non ho avuto grossi problemi. A parte rare occasioni, e ancor più rari alimenti, Pietro ha sempre mangiato e mangiato di gusto. Soprattutto quando, intorno all’anno, mi sono rilassata ed ho iniziato ad introdurre cibi più conditi e articolati.

Sia chiaro, il mio regime alimentare fa schifo. Proprio per questo cerco di essere il più severa possibile nei confronti del regime alimentare di mio figlio. Cerco di dargli quella frutta e verdura che io contemplo poco (o per niente) e di farlo mangiare ad orari precisi e che siano quasi sempre gli stessi.

Ho introdotto il sale da poco, nei suoi piatti metto olio a crudo e, quando posso, cerco di comprare alimenti biologici e di dire di no alle richieste di cibo fuori pasto da parte del Nano. Ma tutto l’impegno che ci sto mettendo non basta a contrastare la fame atavica che Pietro sembrerebbe avere.

Non riesco a capire se la sua è più noia o gola, fatto sta che se fosse per lui il tempo lo passerebbe a mangiare. Tutto il tempo che intercorre fra un pasto e l’altro.

Ammetto di averlo abituato, anche quando siamo in giro, ad avere dei cracker o dei biscotti sempre pronti da essere sgranocchiati ma quelli, e forse in questo non sono stata abbastanza incisiva, dovevano servire per le emergenze.

Per dire, quelche sera fa eravamo in centro e Pietro camminando con il suo passo buffo si è avvicinato ad un ragazzo che se ne stava tranquillo in un angolo a mangiare delle bruschette. L’ho ripreso un attimo primo che afferrasse anche lui una di quelle bruschette. Stessa scena che si era ripetuta qualche settimana prima con dei bambini che stavano mangiando patatine fritte.

Se vede che io mangio qualcosa lui si getta su di me, con una voracità che spesso mi spaventa, anche se ha finito di mangiare dieci minuti prima.

Ora io non voglio lamentarmi, per carità, ché poi a cambattere con i bimbi inappetenti non c’è niente di facile, solo che mi chiedo se, forse, non sta mangiando troppo e se, c’è un’età limite per iniziare a mettere “a stecchetto” i propri figli.

Onde evitare di vederseli crescere piccoli obesetti.

Voi che dite?

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