Quando fai il secondo figlio?

Chiunque abbia partorito, quando ancora ha i punti da levare, insieme alla discreta domanda “allatta?”, già riceve l’ancor più discreto: “E adesso, quando fate il secondo? figlio”.

E lì la patata ha un fremito. 

Sì, ma di terrore.

Cioè ancora non s’è ripresa da ciò che è uscito e volete farci entrare qualche cosa?

Per poi farci uscire un altro figlio?

Dalla mia patata?!

Ma col cavolo!

Quando questo cosetto piange disperato, quando mi ciuccia le tette, quando mi si infiammano le emorroidi, quando il neonato mi rigurgita addosso o quando ho dormito 6 ore in 3 giorni?

Per carità! 

Mi sento sexy come un sacco della monnezza.

Mi sento talmente gnocca che la mi’ nonna mi dà dei punti. E tanti.

Mi sento talmente bella che la Merkel mi pare figa e snella al mio confronto. In fondo non è poi così culona, no? 

Mi sento affascinante, tipo un boiler, vitale, tipo un bradipo, piena di argomenti di conversazione, tipo “cacca”; “mastite”; “coliche”; “privazione del sonno”, capace di approfondimento tipo “le mille sfumature del marrone-cacca” o “la diversa consistenza della cacca del lattante”. Presente?

Ho talmente voglia di sesso che rigurg…ehm…no,  quello è sulla mia maglia…dicevo,  talmente tanta che vomito al pensiero.

Sì, in effetti, come si è capito, il secondo figlio è una priorità.

Ma della vicina di casa.

Della vecchia del piano terra.

Della sarta che mi fa l’orlo.

Della signora della lavanderia.

Del postino.

Del corriere.

Del turco del kebab.

Del giapponese del sushi da asporto.

Del nordafricano della pizzeria.

Del cinese del ristorante fusion.

Oh…divisi da tutto, ma dalla curiosità per la nostra vita sessuale no,  eh!

Litigano sul Natale, ma tutti a darsi di gomito sul “e il secondo quando lo facciamo? “.

Non è fare qualcosa tanto per…

Non è fare un regalo a nessuno.

Non è essere generosi.

Non è esser egoisti.

Non è avere il coraggio o non avercelo.

Non farlo non significa non volerlo.

Può voler dire non poterlo sostenere.

Può voler dire che non arriva.

Può voler dire sofferenza.

Può voler dire decisione.

Può voler dire dolore.

Può voler dire amore.

Può voler dire tante cose e può significarne tante altre.

Quello che è certo è che se vi fate i cazzacci vostri ci sentiremo tutte meglio.

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35 commenti

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  1. Io dopo il primo figlio x almeno un annetto buono dicevo di nn volerne fare più ,per via del brutto lungo e doloroso Travaglio, a tutti quelli che mi chiedevano quando il secondo….. Ora a distanza di 7 anni ho tre bimbi che sono la mia più grande gioia di vita….. e mi chiedono tutti quando mi decido a fare la femminuccia!!!!

  2. Io invece sono al terzo , e qualcuno mi dice , ma ti fermi vero??? Ti farai chiudere le tube ???😱😱😱😱😱😱😱😱😱Da premettere, che ho lasciato il lavoro per crescerli e mio marito fa un lavoro che ci permette di non fargli mancare nulla, che sia necessario o extra .
    Insomma la gente i fatti suoi non se li fa 😖😖😖😖

  3. Io ne ho due, hanno 15 mesi di differenza (8 e 7 anni). Visto che ho 30 anni, alcuni mi dicono: sei ancora giovane, ne puoi fare un altro. Altri dicono: visto che sono maschio e femmina sei a posto. Oh ma decidetevi!!!

  4. Il 15 di questo mese la mia bimba compirà 6 mesi, nata dopo 5ore di Travaglio più un ora e mezza di spinte in sala operatoria per cesareo..
    Vorrei il secondo ma ora quando qualcuno me lo domanda lo mando al diavolo.. Se solo ripenso a come stavo il giorno dopo l’operazione ancora mi viene da piangere 😱

  5. Io a 2 ore dal parto della prima bimba già dicevo che avrei fatto il secondo nonostante le mille induzioni e il lungo travaglio.. Purtroppo il secondo bimbo ho dovuto fare il cesareo perché podalico e dico sempre che se avessi fatto parto cesareo la prima volta non avrei fatto il secondino figlio.. Esperienza super negativa.. Sarà anche soggettivo ma sono stata male male..

  6. Io ho partorito da un paio di giorni il 2 bimbo e devo dire che è stato così traumatico e doloroso che sono rimasta traumatizzata dal parto visto che con la 1 bambina è andato Tt bene ed è nata in un attimo