Figli meno intelligenti dei genitori: cala il QI medio

Bernt Bratsberg e Ole Rogeberg, due ricercatori del Centro Ragnar Frisch per la ricerca economica in Norvegia, hanno evidenziato con uno studio come i dati riguardanti il quoziente intellettivo (QI) siano in netto calo.

Cosa significa tutto ciò? I figli sono meno intelligenti dei genitori. Le nuove generazioni hanno più difficoltà ad avere nuove idee, ma anche ad elaborare modelli o semplicemente a pensare in astratto.

Lo studio è stato compiuto analizzando i punteggi QI di circa 730 mila giovani durante la visita per il servizio militare norvegese. I dati sono stati raccolti in un lasso di tempo di circa quartant’anni ovvero fra il 1970 e il 2009.

Le deduzioni dei due scienziati sono state pubblicate, infine, sulla prestigiosa rivista intitolata: Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America.

Figli meno intelligenti dei genitori: lo studio

I due ricercatori del Centro Ragnar Frisch hanno suddiviso i 730 mila giovani uomini in due sottogruppi.

Nel primo sono stati inseriti i ragazzi nati fra il 1962 e il 1975 e che si sono presentati alla visita di leva per il servizio militare fra il 1970 e il 1993.

Nel secondo gruppo, invece, sono stati inseriti i giovani nati fra il 1976 e il 1991, che, invece, si sono presentati alla visita fra il 1994 e il 2009.

Analizzando i dati ottenuti comparando i vari QI Bernt Bratsberg e Ole Rogeberg hanno così scoperto che, in media, i valori del quoziente intellettivo del secondo sottogruppo di giovani presi in esame erano più bassi di circa 7 punti. Un calo considerevole e allarmante?

Figli meno intelligenti dei genitori: smentito l’effetto Flynn

La ricerca norvegese ha smentito l’effetto Flynn, ovvero la tendenza alla crescita lineare del QI globale scoperta da un prestigioso scienziato neozelandese.

Secondo quest’ultimo, nella seconda metà del ‘900, il QI delle varie generazioni sarebbe dovuto andare via via aumentando grazie all‘incidenza positiva di vari fattori come la salute, l’alimentazione e l’educazione

Questa regressione, che curiosamente colpisce anche i membri della stessa famiglia (i fratelli maggiori hanno in media un QI più alto), troverebbe invece una spiegazione nei fattori ambientali esterni.

Secondo i ricercatori norvegesi, tra i resposabili dei questo calo intellettivo ci sarebbero l’uso sempre più massiccio di televisione e media, un declino dei valori educativi e il peggioramento dei sistemi scolastici.

 

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