Frattura della clavicola alla nascita: conseguenze e recupero

Può capitare che, durante il parto, in presenza di alcuni fattori tra i quali macrosomiasproporzioni feto-pelviche e parto distocico, per agevolare e velocizzare l’uscita nel neonato, si causino lesioni al bebè. La più comune è la frattura della clavicola alla nascita.

Infatti, essa avviene su circa 5 neonati su 1000 e può essere volontaria, come nel caso della distocia della spalla, o involontarianel tentativo di accorciare i tempi quando si verifica sofferenza fetale durante il parto.

Cosa comporta e come guarisce il neonato?

L’osso della clavicola, è quello che più spesso subisce lesioni e fratture durante la nascita, spesso a causa di manovre ostetriche atte ad agevolare e velocizzare il passaggio nel canale del parto. Talvolta la frattura neonatale comporta anche una paralisi del plesso brachiale a causa del dolore, che tende a risolversi in pochi giorni. Non potendo effettuare una diagnosi basata sulla palpazione, gli specialisti  sospettano la frattura della clavicola nei casi in cui il neonato tenda a non muovere il braccino del lato interessato e ponga il capo rivolto verso lo stesso lato, per evitare e ridurre dolorose  tensioni muscolari.

Grazie all’elevato potenziale osteorigenerativo dei neonati, la frattura di clavicola da parto, ha guarigione spontanea. Talvolta per ridurre il dolore può essere utile immobilizzare il braccino per una o due settimane.

Tra le complicazioni della frattura della clavicola in ambito neonatale, troviamo la paralisi di Erb. Questa paralisi neonatale dei muscoli del braccio per il pieno recupero prevede un riposo funzionale dei nervi e della muscolatura interessati, con successivi esercizi di riabilitazione.

Frattura della clavicola: la diagnosi

Non sempre la frattura della clavicola viene diagnosticata alla nascita. Talvolta infatti, viene evidenziata soltanto dopo alcuni giorni per via della presenza del callo osseo presente alla palpazione. Altre volte invece l’impossibilità di muovere il braccio porta all’immediato sospetto. In entrambi i casi, per permettere la guarigione riducendo la dolorabilità, è bene evitare o ridurre i movimenti dell’arto interessato.

Il video della settimana

Un commento

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  1. non si può affermare che la frattura neonatale della clavicola non si possa diagnosticare se non dopo 3 o 4 giorni, dal momento in cui si forna il callo osseo; nei casi di parti difficili perchè non procedere nelle prime ore a radiografie subito , al fine di intervenire prima che inizi a formarsi il callo osseo ? Gradirei una risposta al più presto possibile.Grazie Paolo-