“Genitori, smettetela di essere iperprotettivi”: le parole di Umberto Veronesi

Un post pubblicato sul sito della Fondazione Veronesi lancia un appello ai genitori e chiede di smetterla di essere iperprotettivi.

Umberto Veronesi: no all’iperprotettività dei genitori italiani

Il problema sollevato da Umberto Veronesi riguarda il cibo e le mense scolastiche ed è un invito a mamme e papà ad abbandonare l’idea di far vivere i propri figli in un “ombrello di iperprotezione che li fa crescere con “l’illusione di avere un diritto di scelta e di sviluppare più tardi un’enorme frustrazione quando incominciano a giocare la difficile partita della vita”.

Mense scolastiche si o no?

Il commento di Umberto Veronesi sul blog della Fondazione nasce dopo una polemica sul diritto degli studenti di portarsi il cibo da casa quando sono a scuola.

Da una parte c’è la libertà di scelta che pretendono alcuni genitori, dall’altra l’opposizione del Comune. Quest’ultimo ritiene fondamentale ed educativo far fare agli scolari dei pasti uguali per tutti e rivendica il diritto alla salute di ogni bambino, di cui deve prendersi carico la sanità per qualità del cibo, alimentazione sana e sorveglianza e controlli delle mense scolastiche.

Da questo spunto di riflessione una domanda sorge spontanea: qual è la soluzione migliore per i bambini?

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4 commenti

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  1. procurate le mense nella scuole e state tranquilli,che di sicuro i miei mangieranno li!!!!!!!!!!!!!E che manca la base ragazzi-parlare e facile,la realta in italia e tutta altra cosa,io sono cresciuta con la mensa a scuola fino al 15 anni e sono fiera!!!!!!!!!!

  2. Vorrei vedere se i suoi nipoti mangiassero nelle mense dove un pasto fatto dal catering costa 5 euro di cui facendo un calcolo base in questo prezzo è incluso il margine del catering perchè mica lo fa per beneficenza poi il costo del trasporto e del personale ed infine il costo del cibo che di qualità non gli è rimasto proprio niente. Allora prima facciamo tutti i saluti e poi ai nostri figli cosa diamo a mangiare????? Io voglio avere il diritto di scegliere come nutrire mia figlia