Prima c’è solo un vago pensiero, un’immagine nella testa, un’idea di famiglia.
Poi una sera lei ti guarda con occhi da cerbiatta e fa: “Ehi tu…”.
Tu non resisti ed il gioco è fatto.

I figli.

Ed ecco una cosa che pulsa, una pancetta, una pancia, un pancione.
Sono tre, sei, ed infine nove.
Ma ancora non è niente. Non è ancora affatto niente.
Un giorno poi è una gran confusione. Son contrazioni, respiri lunghi, ripetizioni.
Sono urla e sorrisi. Son pianti, svuotamenti, imprecazioni e commozioni.
Quando te lo mettono in braccio è un batuffolo, un pesciolino, una lenticchia.
Eppure è un’immensità. Un gigante. Un mondo che si apre.
E son latti, poppate, biberon, dottori, farmacie, cacche, pipì, passeggini, bagnetti e vestitini.
Son canzoncine. Ninne nanne e discorsetti.
Son bacetti, carezze, coccole, pupazzetti.
Son smorfie, occhioni, son grandi emozioni.

I figli.

Poi dice “mammmmm” e tutti ad accorrere. E’ un gran clamore.
Ha detto mamma! Ha detto mamma!
Poi dice “papppp”. Ha detto papà???
No, pappa… ma va bene uguale.

Gli insegni a giocare, a divertirsi, a costruire.
Ossia distruggere, spezzare, annientare.
Gli insegni a camminare, a comporre, a parlare.
Ossia a correre, lanciare, urlare.
Eccolo sul prato dietro la palla.
Eccolo in cucina con un cucchiaio, una padella, il sale, l’olio..
Noooo l’olio nooo!!

I figli.

E poi parla. Oh se parla. Sì che parla. Di mattina, pomeriggio, notte.
Soprattutto la notte.
E son le scuole, gli amichetti, le festicciole. Sono i gruppi whatsapp, i messaggini le foto.
Tante foto. Foto e video. Video e foto.

Sono quadernini, matitine, penne, pennarelli, e disegnini…. nooo sul muro noooo!!
Sono favole vere e trasformate, antiche e masticate.
Il Lupo è buono. Mangiafuoco un bonaccione. Il mostro un pupazzone.
Sono i nuovi cibi.
Ecco la pasta, la carne, il pesce… No, ok il pesce no.
Ecco le uova, i dolci e gli spinaci. No, ok gli spinaci no e no anche a tutto ciò che è verde.

I figli.

Ecco i no, i “non mi va”. I capricci. Le lagne. Le rivolte.
E’ carattere. E’ Dna. E’ tutto la mamma. E’ tutto il papà. E’ uguale al nonno. E’ come la nonna.
E’ lo zio.
Dai, è spiccicato allo zioooo!

Ecco i primi entusiasmi.
I discorsetti.
Le riflessioni.
Eccoli avvicinarsi improvvisamente.
Ed abbracciarci stretti.
Così forte da toglierci il respiro

Sono i nostri figli.

All’inizio un vago pensiero.
Un’immagine nella testa, un’idea di famiglia.
Ed ora qui accanto a noi.
Caos e amore, turbinio e serenità della nostra esistenza.

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