Intolleranza al lattosio nel neonato: cosa fare?

Pancia gonfia, dolori addominali: saranno coliche? Purtroppo il neonato non può confermare la vostra supposizione, ma tenete presente anche la possibilità che si tratti d’intolleranza al lattosio.

Ma cos’è? È la mancanza dell’enzima lattasi, quello in grado di dividere il lattosio, che rappresenta lo zucchero più importante del latte, in galattosio e glucosio. Nell’ipotesi che questo zucchero, per i motivi che vedremo, non riesca a essere digerito, esso resta nell’intestino, fermenta e provoca gas, dolori e diarrea. Negli gli adulti l’intolleranza al lattosio è talmente comune che non può essere nemmeno identificata come malattia!

Nel lattante invece, che appunto vive di latte, questa può rappresentare un problema. La buona notizia però è che nei neonati è solo transitoria, mentre se dovesse insorgere dopo i due anni, significherebbe che si tratta di un problema non passeggero, ma destinato ad accompagnare il bambino nel corso della vita.

Ma cosa può portare un neonato a soffrire di questo problema? La causa può essere una gastroenterite o un’altra malattia a carico della mucosa intestinale, che la va a danneggiare in maniera temporanea. Per un breve periodo è quindi necessario, dopo aver consultato il pediatra che fa la sua diagnosi, nutrire il bambino con il latte delattosato. Per avere una sicurezza maggiore si potranno effettuare dei test, sempre richiesti dal pediatra.

Se il bambino assume latte artificiale, passare da un tipo di latte all’altro non dovrebbe essere troppo complesso. Più difficile il caso del bimbo che invece è allattato al seno. Sarà necessario abituare per breve tempo il piccolo al biberon, ma allo stesso tempo fare attenzione a non perdere il latte.
Affittate quindi un tiralatte e congelate quello che mettete da parte: potrete poi somministrarlo a vostro figlio una volta guarito. Nel giro di poco tempo il suo organismo ricomincerà a produrre l’enzima lattasi e tutto tornerà nella norma.

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