La dermatite atopica nei neonati e bambini fino a 2 anni

Qualche decina di anni fa nessuno la conosceva e i casi manifesti nei neonati erano rari e comunque in soggetti che già presentavano patologie particolari.

Oggi giorno, invece, è un disturbo molto comune (il 30%) nei neonati fin nei primissimi mesi di vita.

L’aumento dell’inquinamento e, conseguentemente delle allergie (respiratorie, alimentari ecc.), ha portato, infatti, a uno stravolgimento nello stile di vita e nella capacità del nostro fisico di reagire agli stimoli esterni.

Naturalmente, quei bimbi che hanno predisposizione genetica con le patologie allergiche – avendo per esempio uno o più casi in famiglia di asma, rinite allergica, orticaria – sono maggiormente a rischio.

La dermatite atopica è una patologia cronica della pelle, non contagiosa, le cui cause non sono ancora del tutto chiare, caratterizzata dalla presenza di eczemi e infiammazioni pruriginose dal colore rosso intenso, localizzati soprattutto sul viso. Tipica della dermatite è l’alternanza di periodi di assenza totale (nelle stagioni più calde) a periodi di ricomparsa (nelle stagioni più fredde o con clima secco e ventoso). Solitamente la fase più acuta è entro i primi due anni di vita del bambino, per poi andare a poco a poco scomparendo dagli anni successivi e soprattutto durante la pubertà.

L’importante per i genitori è ricordare che, in sostanza, la dermatite atopica è una forma di allergia, solitamente passeggera con la crescita, fastidiosa per il bambino solo per il prurito, anche se di notte può diventare talmente intenso da disturbare il sonno.

Niente allarme, quindi! Una corretta informazione per conoscere la patologia, almeno una visita da un bravo dermatologo e non ricorrere a rimedi improvvisati, sono mosse fondamentali per adottare le giuste soluzioni.

La pelle dei bambini atopici è generalmente secca e necessita una costante e frequente idratazione. Un ottimo prodotto è la crema idratante Cetaphil della Galderma che, a base di glicerina e priva di profumo, favorisce una minore evaporazione e permette l’assorbimento di acqua dall’esterno, ripristinando il corretto pH cutaneo.

In caso di fasi acute, il pediatra può consigliare una breve terapia – generalmente di 4-5 giorni – a base di pomata cortisonica che allevia dal prurito e favorisce la momentanea scomparsa dei sintomi.

Inoltre, evitare bagni prolungati e saponi troppo aggressivi, sono aiuti quotidiani per tenere sotto controllo la dermatite.

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Un commento

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  1. Ciao a tutte, anche la mia piccola Sara ha la dermatite atopica e concordo pienamente con Priscilla quando dice di evitare bagni prolungati e detergenti aggressivi. Cosa molto importante è poi mantenere la pelle idratata anche attraverso creme. A noi la pediatra ha consigliato di rivestire anche il materasso con una fodera antiacaro a trama fitta perchè ci ha detto che l’acaro può andare ad aggravare una situazione di atopia. In più ha voluto che Sara indossasse dei body dermasilk come tarttamento: infatti il prurito le è sparito nell’arco di un paio di giorni e, non grattandosi, la pelle è migliorata notevolmente.
    Ah, poi il mare d’estate è un vero toccasana!