L’approccio con gli organi genitali dei bambini

Nelle giornate di caldo estivo si tende a lasciare più liberi i nostri bambini alleggerendoli dagli indumenti e da pannolino per chi ancora lo indossa; anzi, per molti l’estate è proprio il periodo ideale in cui iniziare lo spannolinamento. Capita però che una volta nudi i bambini inizino a “toccarsi” gli organi genitali e qui scatta l’allarme. Ma c’è davvero da preoccuparsi? Ovviamente no, è tutto nella normalità. I bambini, anche molto piccoli, iniziano semplicemente a scoprire il proprio corpo, e l’approccio con gli organi genitali ne è l’esplorazione più naturale e spontanea.

Se fino a qualche tempo prima non avevano ancora ben chiaro il fatto di essere un individuo a sé, verso i due anni (i tempi variano da bambino a bambino) i bambini iniziano ad avere la consapevolezza di avere una loro identità ben definita. Ecco che allora cominciano le fasi complicate per i genitori, fasi in cui il bambino inizia a pretendere di avere voce in capitolo cercando di imporsi all’interno della famiglia. Anche questo è un atteggiamento normale che va comunque contenuto e accompagnato dai genitori. In questa fase il bambino inizia quindi a esplorare il suo corpo.

Questo atteggiamento di scoperta è molto evidente nel maschietto che si trova sempre più incuriosito dal “pisellino”, ma non è raro nelle femminucce. L’approccio con gli organi genitali non nasconde alcun atteggiamento patologico a quell’età, soprattutto se la curiosità e la voglia di scoperta non inficiano le relazioni con gli altri.

Quindi se il nostro bambino esplora i genitali non allarmiamoci e non redarguiamolo facendolo vergognare delle proprie azioni, questo sì potrebbe generare problemi durante la crescita. Meglio intervenire dando loro spiegazioni adatte all’età e aiutandoli a scoprire il proprio corpo, magari spiegando che per ogni cosa c’è un momento e, soprattutto, un luogo adatto, ma mai colpevolizzandoli o sgridandoli. Ricordiamoci che si tratta di una tappa obbligata nella crescita dei nostri piccoli. Se il bambino man mano che cresce dovesse isolarsi per masturbarsi, quindi non più semplicemente per conoscere il suo corpo, allora si potrà valutare la consulenza di un professionista.

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