Litigare violentemente davanti ai bambini può essere reato. Lo dice la Corte di Cassazione

I genitori che litigano davanti ai figli commettono reato. È quanto emerso da una sentenza della corte di Cassazione in merito a una discussione violenta che due conviventi hanno avuto davanti ai loro bambini.

Assistere a grida e minacce può arrecare danni psicologici ai bambini

Un bambino che assiste a continui litigi da parte dei genitori certamente non è sereno, ma vedere simili scene di violenza incide non solo sulla sua normale quotidianità ma sullo stesso sviluppo psicofisico.

Lo dichiarano studi recenti confermati anche dalla dottoressa Maddalena Cialdella, psicologa familiare e assistente presso il Tribunale dei minori. In situazioni di particolare aggressività nella coppia, infatti, il piccolo vede vacillare i propri punti di riferimento ed è costretto a schierarsi da una parte o dall’altra.

Di fatto, indirettamente, gli adulti spingono i figli alla scelta più innaturale e traumatica che esista: sostenere la mamma o il papà. Il clima di tensione fa vivere i bambini nella paura costante di essere abbandonati da uno dei due genitori con conseguenze inevitabili per il loro equilibrio psichico.

Per la Cassazione i litigi violenti tra genitori equivalgono a maltrattamenti familiari

I suddetti motivi hanno indotto la Corte di Cassazione a respingere il ricorso di una mamma, citata in giudizio insieme al convivente, per aver discusso violentemente davanti ai figli.

La donna ha tentato di giustificarsi dicendo che i bambini non avevano subito direttamente violenza; per i giudici tuttavia non è stata una motivazione sufficiente: grida, urla e aggressioni, anche se semplicemente viste, alterano e corrodono il clima familiare.

Per la legge italiana, in caso di litigio particolarmente violento davanti ai bambini, gli adulti possono arrivare a perdere la potestà genitoriale.

Le sanzioni si estendono anche ai genitori che discutono animatamente davanti a neonati di pochi giorni o a feti nel grembo materno.

I bambini infatti già nell’utero percepiscono voci particolarmente alte e subiscono passivamente lo stato di stress della madre. I bambini, a qualsiasi età, sono particolarmente sensibili nella percezione delle emozioni pertanto è preciso dovere dell’adulto non far ricadere sui più piccoli i propri problemi personali.

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