Sono Mamma grazie alla procreazione assistita

La scrittrice californiana Karen Agresti ha affrontato con un articolo sul blog Scary Mommy un argomento di cui si parla poco: la donazione degli ovuli e di come, grazie alla procreazione assistita, sia riuscita a diventare mamma. Negli ultimi anni un sempre crescente numero di donne  è stato sottoposto a fecondazione in vitro con gli ovuli di una donatrice. Oggi vi raccontiamo la storia di Karen.

La storia di Karen e la sua voglia di essere mamma

A 38 anni Karen comprese di desiderare un figlio ma si rendette conto che le possibilità di averne uno si stavano riducendo drasticamente. Allo stesso tempo il suo ex-fidanzato le comunicò che non avrebbe mai voluto essere un padre.

Karen lasciò l’uomo e dopo un po’ di tempo incontrò il suo principe azzurro, che, come lei, sognava una casa con dei bambini. Purtroppo l’orologio biologico di Karen non lasciava molte speranze alla coppia e il loro desiderio sembrava irraggiungibile. Decisero quindi di tentare nuove strade. Provarono con l’adozione, ma senza successo. Decisero quindi di intraprendere il cammino della procreazione assistita.

Il primo passo verso la procreazione assistita: la scelta della donatrice

Karen decise quindi di cercare una donatrice di ovuli che le avrebbe permesso di diventare una mamma. Iniziò quindi una ricerca sul web per trovare la “sua donna ideale”. Karen ironicamente racconta che questa fase le ricordava molto i siti di ricerca di partner online.

Tra quelle donne belle, intelligenti e con personalità doveva esserci anche la sua donatrice di ovuli. Karen guardando quelle foto e leggendo le descrizioni cercava nella donatrice una parte di sé stessa, una donna che le ricordasse il suo modo di essere e la sua fisionomia. Durante la ricerca Karen si soffermò spesso sul profilo di una donatrice: un’artista dagli occhi marroni che amava i bambini.

Dopo tre mesi di ricerche Karen e suo marito decisero. La loro prima scelta, una donna dagli occhi verdi, ebbe un incidente: avrebbe potuto donare ma non in tempi stretti. Fu un duro colpo per Karen che ormai era pronta. Un giorno, inaspettatamente, squillò il telefono: la donna il cui profilo Karen consultava spesso, era disposta a essere la donatrice!

Il percorso scelto da Karen è stato costoso ed emotivamente duro, ma le ha permesso di avere due bambini sani.

Oggi, a distanza di sei anni, Karen racconta quanto è riconoscente alla sua donatrice di ovuli perché è grazie a lei che è una mamma e lo dice con orgoglio guardando i suoi figli crescere giorno dopo giorno.  

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