Mamme creative, inventarsi una professione

Quando si aspetta un bambino la vita cambia e non è una frase fatta. Uno dei primi cambiamenti, oltre a quelli fisici e ormonali, è la situazione lavorativa.

Se molte riescono ad avere un periodo di maternità regolamentato dalla legge, molte altre, purtroppo, perdono il lavoro.

Nel nostro paese accade spesso e non è certo una buona prassi. Ci sono poi molte mamme o future tali che decidono spontaneamente di restare a casa col proprio bambino, rinunciando alla carriera e quindi a un lavoro che le metta in condizione di stare lontano dal proprio figlio diverse ore. Molte di queste mamme si reinventano e si creano, quasi dal nulla, una professione.

Sono queste le mamme creative che si organizzano con un lavoro artigianale da poter fare direttamente in casa. Certo, ci vuole una certa predisposizione, talento, voglia di fare, ma anche chi non ha grande dimestichezza coi lavori manuali può diventare imprenditrice di sé stessa.

Ecco che sul web impazzano le mamme che creano i più disparati oggetti, la maggior parte dei quali sono tutti all’insegna del riciclo e del rispetto dell’ambiente. Chi ha un’infarinatura di sartoria crea supporti, fasce, ring, mei tai, che vende a prezzi modici. Si tratta di oggetti unici, artigianali, la maggior parte dei quali sono di qualità e di ottima estetica.

Ci sono poi le produttrici di cosmetici biologici, giocattoli in stoffa, abbigliamento per bambini, bijoux, borse e molto altro ancora. Si lavora nei ritagli di tempo, qualche volta sacrificando le ore di riposo, ma alla fine si porta a casa un piccolo introito che, se non arricchisce, da un piccolo contributo nella gestione delle spese familiari, oltre a dare grande soddisfazione a chi crea.

Per intraprendere questo lavoro non occorre partita iva, purché i guadagni derivati da uno stesso committente non superino i 5000 euro.

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