I #martedìflop de La Pina: i flop delle mamme!

Chi non conosce La Pina DJ di Radio Deejay? E chi non conosce i suoi spettacolari #martedìflop? Ebbene, stavolta è stato il turno delle mamme…perché diciamocelo, anche noi mamme facciamo flop!

#Martedìflop: confessionario per figli derisi

E così grazie alla sua verve e alla sua simpatia abbiamo potuto scoprire attraverso i social e la radio i tanti flop (per fortuna senza conseguenze) delle mamme. A ben vedere però sono stati i figli, adesso adulti, a tirare fuori qualche scheletro dall’armadio: mentre le mamme stesse sono state un pochino più restie.

E allora ci sono le mamme che fanno arrivare in ritardo i figli dovunque, che sia la recita scolastica o la lavanda dei piedi, ci sono mamme che si perdono i figli in piscina perché chiacchierano con le amiche, e poi quando glieli riportano li riconoscono giusto dalla maglia.

Ci sono mamme che hanno mandato i figli a scuola col pigiama, perché era troppo carino per andarci a dormire, altre smemorate che si sono dimenticate a casa le scarpe e li hanno fatti girare in ciabatte.

Merita forse l’oscar la mamma che ha twittato di essere andata a scuola e aver fatto salire in macchina per errore un altro bambino, che giustamente recalcitrava.

#martedìflop

Ma a quanto sembra il top dei flop, scusate il gioco di parole, le mamme se lo sono giocato a Carnevale: vestiti sbagliati, il maschietto costretto a vestirsi da Minni e la bambina triste vestita da cavaliere mentre tutte le cugine facevano le damigelle. Senza parlare di un’infinità di Pierrot che hanno davvero segnato una generazione di figli infelici. Anzi, a giudicare dai commenti sul profilo de La Pina, c’è un sacco di gente che è andata in analisi per quello.

E adesso, care mamme, non facciamo le timide: quali sono stati i vostri flop?

Va bene, comincio io: la settimana scorsa ho portato all’asilo mio figlio di 6 anni (molto magro) vestito con i pantaloni della tuta della sorella, 3 anni (molto alta). Quando l’ho guardato eravamo già dentro ed era troppo tardi. Sembrava Nureyev.

Chissà quante me ne dirà quando diventerà grande!

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