Mini-dossier sul parto in acqua

Il parto in acqua è un modo moderno (e al tempo stesso antico) di ripensare il momento della nascita di un figlio. Sono sempre di più gli ospedali italiani che organizzano una stanza ad hoc per permettere alle future mamme di mettere al mondo i figli in questo modo, e c’è persino chi vive questa esperienza in casa propria.

Ma come funziona, quali sono i vantaggi e anche (perché no) quanto costa il parto in acqua? Ecco tutte le informazioni che possono esservi utili.

Come funziona il parto in acqua?

Quando inizia il travaglio, la futura mamma viene fatta accomodare in una piscina studiata per questo ( o in una piscina gonfiabile se ci si trova in casa), piena di acqua calda. È necessario che la cervice sia già dilatata di almeno 5 centimetri, anche se in alcuni casi si può entrare nella vasca ad inizio travaglio.

La donna non viene lasciata mai sola, e i parametri vitali suoi e del bambino vengono costantemente monitorati, come anche la temperatura dell’acqua. Ad un certo punto può accadere che il medico chieda alla futura mamma di uscire dall’acqua, perché lo ritiene più opportuno, oppure può essere lei a chiedere di interrompere questa pratica.

In alcuni ospedali si permette anche al papà di entrare in acqua.

Perché scegliere il parto in acqua?

Innanzitutto il parto in acqua aiuta a rilassarsi e rende più facile l’avanzare delle diverse fasi del travaglio e del parto.

Ci si stanca di meno perché l’acqua sostiene il peso del corpo. Anche la pressione sanguigna si regola in maniera migliore. Ovviamente chi fa questa scelta deve trovarsi perfettamente a suo agio in acqua.

Costo del parto in acqua a casa

Come abbiamo accennato in precedenza, il parto in acqua può avvenire anche a casa, ma in questo caso ci sono alcune spese che vanno affrontate.

Ad esempio potrebbe essere necessario noleggiare una piscina per il parto, che può arrivare a costare circa 400 euro, anche se molte ostetriche specializzate spesso la portano con loro.

Controindicazioni parto in acqua

Tra le controindicazioni possiamo segnalare il fatto che il bambino sia podalico o che si tratti di un parto gemellare.

In nessun caso va fatto se il bambino nasce prematuro oppure se si va incontro all’induzione al parto.

Il video della settimana

3 commenti

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *