Negli occhi di mio figlio

Negli occhi di mio figlio io ci vedo infiniti mondi possibili. Ci vedo la gioia di vivere, la curiosità di scoprire un mondo ancora troppo grande per quei due occhi piccini, ma soprattutto ci vedo la meraviglia che si nasconde dietro ad ogni nuova conquista. Ci vedo lo stupore, che si rinnova ogni sera, quando quegli occhi vedono la luna e dalla sua presenza si sentono rassicurati, quasi fosse davvero un’amica come io gli ho raccontato spesso. Ci vedo la bellezza, nuda e pura, quando mi guarda, quella bellezza con la quale, come in ogni grande amore, ricopriamo il nostro amante.

Negli occhi di mio figlio ci vedo la voglia di diventare grande subito, quella fretta di crescere per fare cose che adesso non può. Cose importanti come non dovermi più dare la mano quando camminiamo per strada e poter decidere di mangiare, secondo lui, almeno tre gelati al giorno. Ci vedo il fascino dell’ignoto, che non significa non sapere che cosa gli passi per la testa, ma che quegli occhi chissà quali posti incantati vedranno e quanti altri paia di occhi incontreranno, da quali verrà catturato e quali catturerà a sua volta. Ci vedo, di riflesso, una vita ancora da vivere, piena e, mi auguro, bellissima.

Negli occhi di mio figlio, spesso, mi specchio e rivedo molto di me stessa. Vedo la mia testardaggine, la determinazione di farcela e di farcela senza chiedere aiuto a nessuno, il mio essere cocciuta e all’apparenza sicura ma, in fondo in fondo, desiderosa solo che qualcuno si prenda cura di me come si deve. Lui, come me, non chiede abbracci, ma si scioglie quando li riceve e i suoi occhi, quando lo stringo a me, si riempiono di amore.

Quando lo bacio i suoi occhi sanno ridere e soprattutto sanno farmi innamorare di lui, ogni volta.

Ci vedo mille dubbi e perplessità, ma soprattutto ci vedo il coraggio di chi non ha ancora paura di farsi male e vuole solo sperimentare sempre qualcosa di nuovo. Nei suoi occhi c’è la voglia di volare senza la paura di cadere, c’è la necessità di correre anche se deve ancora imparare per bene come si fa a camminare. C’è la smania di saltare “tre gradini per volta” proprio come fanno quelli grandi. C’è l’impellenza di rotolarsi a terra, sporcarsi, arrampicarsi, stringere e vedere di tutto questo l’effetto che fa.

Quello che mi rende felice è che negli occhi di mio figlio non ho mai visto, non ancora almeno, la paura, lo smarrimento, l’angoscia. E quando ci ho visto un po’ di tristezza, quella tristezza era poco profonda ed è passata sempre poco dopo, dopo averlo guardato dritto negli occhi e averlo stretto a me. Gli occhi di mio figlio sono pieni del mio sorriso che riesce sempre a tirarmi fuori anche quando non ne ho proprio voglia.

Quando capisco che un’amore infinito mi colpisce ogni giorno, un amore fatto momenti piccoli, piccoli, perfetti, brevi e solo nostri. Quei momenti fatti di abbracci stretti e di mondo che si ferma intorno a noi. Di impegni che possono aspettare, ma solo per un po’. Di baci appiccicosi e piccini che ti fanno pensare a cosa è davvero importante ora, nella tua vita. 

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