Parcheggi rosa a Pontida? Solo per mamme italiane ed etero

La giunta comunale di Pontida ha approvato un provvedimento che ci ha lasciate davvero a bocca aperta: viene stabilita la creazione di parcheggi rosa dedicati alle mamme (e fin qua una buona notizia, direte voi). Per poterne usufruire però bisogna avere dei requisiti ben specifici: essere mamme italiane ed eterosessuali.

Parcheggi rosa destinati a nuclei familiari naturali

Fa discutere in queste ore un provvedimento del comune di Pontida sulla destinazione di parcheggi rosa per future e neo mamme. Per avere accesso a queste aree di sosta speciale ci vogliono dei requisiti speciali. Infatti, dal regolamento si legge che sono esclusi da quest’opportunità i soggetti non appartenenti ad un nucleo famigliare naturale, dove naturale sta a indicare una famiglia composta “dall’unione di un uomo e una donna a fini procreativi“.

Bufera sul sindaco di Pontida

Questo provvedimento, sui parcheggi rosa solo per donne etero e italiane o al massimo con la cittadinanza di un Paese Membro dell’Unione Europea, ha scatenato molte polemiche sul sindaco leghista Luigi Carozzi. In tanti definiscono razzista e discriminatoria questa delibera, che appare come una provocazione in vista del raduno della Lega Nord tra qualche giorno in città. Questo, però, non giustifica il fatto di danneggiare una mamma incinta: voi cosa ne pensate?

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31 commenti

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  1. Capirai, per una volta che si cerca di dare priorità agli italiani BUFERA. E come si sara permesso a mettere al primo posto le mamme italiane che per essere tali si suppone siano etero – o che quantomeno lo siano state almeno per un periodo.

  2. Sono i parcheggi più inutili del mondo, non sono come quelli dei disabili che se si parcheggia chi non deve, viene tolta la macchina, e si parcheggiano sempre persone senza figli. Qua da me ci sono sempre auto slovene o croate e mai visto un seggiolino sui sedili. Anzi spesso ci vedo scendere coppie di anziani (e dubito che lei sia incinta…)

  3. Comunitarie e non italiane. E comunque credo che escludere le single e le extracomunitarie o definire la famiglia “naturale” in modo diverso dalla legge renda cestinabile il regolamento comunale.
    E no, non è vero che ognuno fa nel suo paese e comune come gli pare. Per fortuna abbiamo una costituzione, che parla di “famiglia come società naturale”, concetto che tribunali e cassazione hanno ribadito essere proprio anche delle famiglie di fatto e di quelle omosessuali. Una costituzione che anche i regolamenti leghisti devono rispettare.