Parto in Italia: ecco i dati ufficiali

Sono stati resi noti in questi giorni le statistiche del rapporto CeDAP riferite alle nascite avvenute nell’anno 2010.

I dati sono molto interessanti e soprattutto danno un quadro completo e a 360° della maternità in Italia, fornendo indicazioni sul profilo medio della madre, delle condizioni in cui avviene il parto, nonché di quelle del neonato.

Nel Nord del Paese una mamma su 4 non ha la cittadinanza italiana, mentre a livello nazionale si registra una percentuale del 18,3% di mamme non italiane che provengono prevalentemente dall’Africa (26,9%) e dall’Unione Europea (25,5%).

Per quanto riguarda l’età delle mamme, per le italiane si registra una media di 32,6 anni (a 31 anni il primo figlio), mentre per le straniere i dati raccolti parlano di 29,3 anni (a 27,7 anni il primi figlio).

Quanto alla scolarizzazione, le mamme italiane hanno nel 44,2% dei casi un livello di istruzione medio-elevato e nel 59,4% esercitano una professione, mentre le cittadine straniere hanno in più della metà dei casi (51%) un basso livello di istruzione e nel 54,8% dei casi sono casalinghe.

Il parto avviene per la stragrande maggioranza in strutture pubbliche (88,2% dei casi) e nell’84,6% dei casi è preceduto da almeno 4 visite specialistiche nel corso della gestazione. La prima visita avviene solamente nel 2,9% delle gravidanze di donne italiane dopo la 12sima settimana, mentre per le cittadine straniere la percentuale sale al 13,9%.

Una percentuale ancora troppo alta, rispetto agli standard europei, si registra per i parti cesarei (ben il 37,9% dei casi, dei quali il 58,3% avviene nelle case di cura accreditate); nel 90,2% dei parti vaginali in sala parto si registra la presenza del padre del bambino.

Quanto al neonato, la quasi totalità dei bambini registra un punteggio di Apgar fra 7 e 10 a 5 minuti dalla nascita, il peso è nel 92,8% dei bambini superiore a 2.500 g (solo l’1% è inferiore ai 1.500 g); i parti plurimi hanno inciso per l’1,6% del totale, rappresentando il 19,7% delle gravidanze con PMA.

Infine, il tasso di bambini nati morti è inferiore alla media europea, con 2,72 nati morti ogni 1000 nati.

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