“Un post su Facebook ha salvato mio figlio”: la storia di mamma Karen

Le informazioni che circolano sui social network sono di vario tipo: alcune veritiere e utili, altre volte, invece, delle vere e proprie bufale che tendono a far venire ansia al lettore.

Oggi vi vogliamo raccontare la storia di Karen McGregor, una mamma che grazie ad un post Facebook che aveva letto qualche giorno prima ha capito che il suo piccolo non stava bene e che una semplice eruzione cutanea in realtà nascondeva un problema più serio. In un certo qual modo, il messaggio che aveva letto sul noto social network nei giorni precedenti le ha permesso di far controllare immediatamente il suo bimbo di due anni e di evitare delle conseguenze pericolose.

La storia di Mamma Karen

Come spesso le madri fanno, anche Karen naviga sul web in cerca di informazioni utili sul mondo dei bambini. Un giorno legge il post di una mamma come lei che racconta quello che è accaduto alla sua piccola: ha contratto la malattia di Lyme.

È causata da un batterio che viene trasmesso all’uomo tramite le zecche. La malattia di Lyme causa eritemi presenti in varie parti del corpo, dolori muscolari e affaticamento. Se la diagnosi è precoce e si interviene subito con una terapia antibiotica, il paziente recupera completamente. Se, invece, non viene diagnosticata immediatamente e la terapia viene somministrata dopo un po’ di tempo, il processo di guarigione può essere più lento e i sintomi possono protrarsi per mesi o anche anni dalla puntura iniziale.

Facebook Karen morbo Lyme

 

Alcuni post su Facebook possono aiutare le mamme

Qualche giorno dopo Mamma Karen nota nel suo piccolo delle eruzioni cutanee sospette che le ricordano molto quelle presenti nelle foto che aveva messo la mamma nel post su Facebook. Che fare?

Decide di chiamare subito il medico e portare il bimbo a controllo. Il medico generico e altri specialisti confermano che il bimbo ha contratto la malattia di Lyme e il morso della zecca è risalente a 3- 4 settimane prima. Il piccolo è stato sottoposto immediatamente alla cura antibiotica e mamma Karen ha deciso di raccontare la sua storia pubblicamente su Facebook.

Il suo post potrebbe aiutare un’altra mamma e un altro bambino.

Spesso i social vengono utilizzati come un passatempo, ma alcune volte possono salvare la vita di una persona, e questa storia lo dimostra.

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