Pulizie per i bambini a scuola: sfruttamento o educazione?

Briciole di carta, trucioli di matita e miscellanea fra tappi, pennarelli e polvere: se siete solite andare a prendere i vostri figli all’asilo nel pomeriggio questo è grosso modo il panorama che si presenta non appena ci affacciamo alla porta.

Da una parte siamo sollevate perché non tocca (una volta tanto!) a noi fare riordino e pulizie in quel marasma, dall’altra non possiamo non solidarizzare con le collaboratrici scolastiche che devono tutti i giorni fronteggiare “tsunami” del genere.

Tuttavia, chi l’ha detto che debbano per forza essere le bidelle a prendere in carico la pulizia delle aule, una volta finita l’orario scolastico? Perché non lasciare questa incombenza agli stessi autori del disordine, cioè gli alunni?

L’idea di una mamma: “Responsabilizziamo i nostri figli con piccoli gesti”

L’idea è venuta a una mamma che l’ha pubblicata sul sito milanoperibambini.it: suonata la campanella, paletta e scopa ai bambini che, in questo modo, imparano a prendersi cura degli spazi e a non lordare troppo l’aula.

Lo spunto pedagogico non è ovviamente stato compreso da tutti e in molti si sono indignati, ricordando che esiste un personale professionale appositamente assunto e stipendiato per questo.

Affidare mansioni come le pulizie e il riordino degli spazi ai bambini significa anche responsabilizzarli e aumentare il loro grado di autonomia, come diverse esperienze internazionali insegnano (in Giappone, ad esempio).

Una bella lezione di crescita e rispetto verso gli altri

Non si tratta di “alleggerire” i bidelli di una mansione che gli compete, quanto di investire sui nostri figli perché possano imparare sin da piccoli che nulla gli è dovuto e che l’ordine e la pulizia che li accoglie il mattino successivo non è frutto di una magia, ma del lavoro e dell’impegno di altre persone.

Dal riordinare e pulire sommariamente la classe alle pulizie che effettivamente sono richieste per gli spazi scolastici (pensiamo all’igiene dei bagni, alla pulizia dei vetri, al lavaggio dei pavimenti e della mobilia) ce ne passa: i collaboratori scolastici non sarebbero che sollevati di una minima parte del lavoro che gli compete, mentre i nostri figli riceverebbero una bella lezione di educazione e di crescita.

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23 commenti

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  1. Non credo gli facciano fare LE PULIZIE…ma fare qualche lavoretto. ..e perché no…rispetto ed educazione. ..lo faccio anche io a casa…e alla mia grande …quasi 5 anni… piace… e sia maschi che femmine…così anche i maschietti capiscono che non sono solo cose da donne….ma normale gestione per chi divide gli spazi. ..

  2. Lo sapevo che sarebbero saltati fuori i soliti genii dell’educazione che avrebbero parlato di sfruttamento!!!si tratta di imparare il rispetto del luogo in cui si vive tutti i giorni…cosi forse a 13 anni ci pensano due volte a imbrattare banchi e muri…..

  3. Educazione per me la devono dare prima i genitori, mio figlio a 4 anni , e sa e fa .che quando a finito deve riordinare tutto ….sfruttamento e una parola troppo pesante ….facciamo pulire hai grandi .visto che non c’è lavoro .

  4. No no mi piace .fino a che sono solo j giochi va bene .Ma niente di più .Il l’asilo deve essere un gioco con apprendimento, la scuola e già pesante di suo …infatti io farei fare 6 ore di lezione e due di compiti. Senza mandarli a casa con compiti da fare .anche perché genitori che fanno 8/9 ore in azienda non anno la forza di farli fare anche i compiti. Voi cosa ne pensate?

  5. Sì sono d accordo a casa gli faccio rimettere i giochi in ordine potrebbe essere un giusto insegnamento alla responsabilità alla tutela delle proprie cose educazione purché le maestre non ne abusano ormai ne sentiamo di tutti i colori di maestre che abusano di bimbi piccoli