Punture di medusa: rapido manuale di primo soccorso

Siamo al mare, stiamo nuotando o giocando in acqua con i nostri bambini quando all’improvviso vediamo galleggiare attorno a noi delle meduse. Cosa fare? Per prima cosa non dobbiamo andare nel panico, cerchiamo di uscire dall’acqua con calma senza fare movimenti bruschi e allontanandoci il più possibile da queste, perché sovente possono avere dei tentacoli molto lunghi. La parte nociva delle meduse, infatti si trova nei tentacoli, esattamente nei cnidocisti dov’è contenuto il veleno. Le punture di medusa non sono nocive allo stesso modo, ma comunque tutte per lo meno irritanti per la nostra pelle. In generale lungo le nostre coste le meduse non sono velenose, quindi non mettono a repentaglio la nostra vita, ma comunque un impatto fisico con loro potrebbe essere abbastanza sgradevole.

Cosa succede se ci punge una medusa

La reazione più comune alle punture di meduse è quella di un’infiammazione locale che si presenta con un forte bruciore e dolore sulla parte colpita e che all’occhio appare con una zona arrossata e il più delle volte con un rigonfiamento o ponfo. Purtroppo, se dovesse pungere il nostro bambino, soprattutto se piccolo, il dolore potrebbe essere di una certa intensità. Vediamo quindi come comportarci per un pronto soccorso rapido sulla spiaggia.

Cosa fare se si è stati punti

Come già detto la prima cosa da fare è quella di mantenere la calma. Usciamo dall’acqua o togliamo il bambino se è lui a essere stato punto senza entrare in panico. Le reazioni per shock anafilattico non sono frequenti, più comuni invece i fenomeni sopra descritti. In condizioni normali quindi si dovrà procedere al lavaggio della parte colpita con abbondante acqua di mare, quella dolce non va bene perché aiuta i nematocisti a rilasciare la sostanza urticante. I nematocisti, infatti, sono delle strutture che contengono la sostanza urticante e che nella maggior parte dei casi rimangono sulla pelle. Bisogna cercare di rimuovere i filamenti rimasti con un oggetto piatto, ottime le carte di credito o tessere rigide degli ipermercati con le quali raschiare via i residui. Assolutamente vietato applicare ghiaccio o sostanze fredde, al contrario bisogna mettere sulla parte colpita della sabbia calda o qualcosa di caldo che aiuti a innescare una reazione termica. Le tossine infatti sono termolabili.

Per diminuire la sensazione di prurito si può applicare localmente un gel lenitivo a base di cloruro d’alluminio. In caso di forte dolore o sospetto shock anafilattico è bene recarsi da una guardia medica o presso un pronto soccorso.

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