Quando l’amore non era Social

Ricordate com’era innamorarsi, quando eravamo un po’ meno social? Quando l’amore non era Social? Quando la Rete non era ancora diventata un’estensione delle nostre vite, era impossibile andare a visitare il profilo del ragazzo che ci piaceva. Avevamo l’ansia dell’attesa, certo, ma anche il beneficio del dubbio: magari non ha letto il messaggio! Non conoscevamo l’angoscia che stringe il cuore quando compare la spunta blu su Whatsapp, la seconda, e nessuno risponde.

Quando noi “mamme  da un po’” abbiamo conosciuto l’amore della vita ( e non era certo la preistoria), avevamo ovviamente un cellulare, che però non era uno smartphone: messaggi e telefonate, al massimo sms e qualche foto, ma di quelle coi pixel da un centimetro. Che poi ti tenevi per te, chiaro.

L’abbiamo visto per la prima volta di persona, senza avere il tempo di prepararci psicologicamente: non come adesso, che si può seguire gli spostamenti di chi ci piace grazie ai tag e andare direttamente a bersaglio.

Un tempo l’amore era a sorpresa: giravamo lo sguardo e ci trovavamo davanti quel ragazzo che ci fissava, cercando di attirare la nostra attenzione. O forse era talmente coraggioso che si avvicinava e lanciava quella battuta che strappava un sorriso. Oppure era così bello che nessun filtro di Instagram avrebbe mai potuto migliorarlo: e allora ci buttavamo noi.

Ci si conosceva in quei modi così classici…che ne so, all’Università, a cena in un locale, durante gli addii al nubilato/celibato, o magari ad un compleanno. Nessuno dei due guardava mai il cellulare, perché ovviamente avevamo cose più interessanti da fare. Non ci facevamo i selfie, ma  forse un amico (o un’amica) con la macchina  fotografica ci scattava una foto da lontano, così tanto per avere un ricordo.

Per sapere qualcosa di chi avevamo davanti, non era necessario digitare forsennatamente il suo nome su Google. Bastava chiedere. Spesso (vi ricordate ragazze?) per non impegnarci troppo, ma lasciare una porta aperta, accettavamo il numero di telefono di lui. Magari se avevamo lasciato il cellulare in macchina, potevamo ritrovarci a fine serata con un foglietto spiegazzato in mano

Certo, se ci avevamo parlato insieme, un sms il giorno dopo l’avremmo senza dubbio mandato: e lì iniziava uno scambio serrato.

Nessuno dei due aveva un profilo Facebook, dove andare a controllare le vecchie foto con gli ex: era bello garantirsi un po’ di mistero, poter raccontare la propria vita un passo alla volta.

E poi piano piano è cominciata…la storia di voi due, intendo. E non è andata troppo male. Da qualche anno avete un profilo Facebook entrambi, magari anche per lavoro. Avete postato le foto del matrimonio (dove a farvi da testimone c’era l’amica presente il giorno che vi siete conosciuti), quelle delle vacanze e gli auguri ai figli (che sono uno spettacolo).

Insomma: negli anni anche voi siete diventati un po’ più social…ma la meraviglia di guardarvi negli occhi, ogni giorno, senza nessuno schermo in mezzo, resta la stessa che avete provato allora.

E non  ha bisogno di nessun “mi piace”, per essere davvero speciale.

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