Il ruolo di mamma e papà nello sviluppo del linguaggio

Il rapporto tra genitori e figli esercita una grande influenza sulla maggior parte degli aspetti dello sviluppo del bambino. Quando le capacità e i comportamenti di mamma e papà sono ottimali, gli effetti in termini di autostima, di sviluppo cognitivo e di formazione di comportamenti nel bambino sono positivi e lo accompagnano in tutto il suo percorso di apprendimento, a partire già dai primi anni di vita e gettando le basi per uno sviluppo armonioso delle capacità linguistiche e di comprensione.

A tal riguardo segnaliamo che molti studiosi sostengono che le attenzioni dei genitori verso i propri figli già dai primi giorni di vita e durante la crescita favoriscono lo sviluppo delle connessioni neurosinaptiche, alla base della plasticità cerebrale, vale a dire la capacità del cervello di adattarsi alla diversità dell’ambiente.

Come si sviluppa il linguaggio dei bambini?

I primi 3 anni di vita, quando cioè il cervello è nel suo processo di sviluppo e maturazione, corrispondono al periodo più importante nell’acquisizione delle abilità linguistiche e del linguaggio da parte del bambino. Queste abilità si sviluppano meglio se il piccolo è esposto a un mondo pieno di immagini, di suoni e al linguaggio degli altri.

Ci sono periodi chiave nello sviluppo del linguaggio dei neonati e dei bambini piccoli, fasi cioè in cui il cervello è in grado di assorbire meglio il linguaggio ed elaborarlo. Se il bambino non è stimolato adeguatamente, sarà più difficile acquisire padronanza ad esprimersi. Il cervello cresce più velocemente durante i primi cinque anni di vita rispetto a qualsiasi altro momento e ogni nuova abilità appresa aiuta a sviluppare altre abilità.

Il ruolo dei genitori come educatori del linguaggio

I primi 5 anni rappresentano una tappa fondamentale per l’acquisizione delle abilità linguistiche e vocali. A partire dal periodo della lallazione il bambino comincia a pronunciare le prime sillabe. Queste prime formazioni linguistiche unitamente a balbettii e sussurri si trasformano presto nelle prime parole.

Quindi, in età prescolare il bambino disporrà già di un ampio vocabolario per esprimersi e per capire il mondo che lo circonda. Le capacità di emettere suoni e ascoltare sono abilità innate ed essere in un ambiente animato da conversazioni aiuta ad individuare i confini dei suoni della propria lingua madre.

Parliamo semplicemente, ma non in bambinese

Parlare con il proprio bambino è di fondamentale importanza già da quando è in grembo, infatti sebbene il suono gli pervenga ovattato comincerà già dalla gestazione a familiarizzare con la voce della mamma. Quando poi i bambini si avvicinano al loro primo compleanno, iniziano a usare un linguaggio con uno scopo diverso.

I suoni senza senso che fanno nei primi mesi vengono gradualmente utilizzati in sequenze più lunghe che hanno lo stesso ritmo delle frasi. Iniziano a usare parole semplici come mamma, papà, acqua per far comprendere alle persone quello che vogliono e ciò di cui hanno bisogno.

Pertanto, rivolgetevi sempre direttamente al bambino, scandite bene le parole, osservate delle dovute pause e attendete o sollecitate una reazione da parte del piccolo, che sia un sussurro, un sorriso o semplicemente un vocalizzo. Così facendo gli insegnerete a rispettare i turni di una conversazione.

Parlate quindi di quello che state facendo mostrando l’attività in essere; il bambino pur non manifestandolo da subito comincerà a saper distinguere le azioni e i gesti. Leggete loro delle storie, cantate, accendete la musica o inventatevi dei giochi come ad esempio quello dei versi degli animali per stimolarlo a interagire.

Le tappe del linguaggio

A partire dai 4 mesi potrete notare che comincerà a seguire con gli occhi i suoni, farà attenzione alla musica ed emetterà le sue prime vocalizzazioni di risposta agli stimoli che gli invierete. Nel periodo che va dai 7 mesi ai 12 mesi comincerà a saper distinguere oggetti e persone. Coinvolgete il bambino nei discorsi e incoraggiatelo ad esserne parte attiva, questo infonderà autostima e sicurezza.

Da 1 a 2 anni il lessico del vostro bambino subirà un incremento consistente in quanto i bimbi sono attratti dalle parole nuove che incamerano con grande rapidità. Adottate un atteggiamento rassicurante, il bambino ha necessità di sentirsi amato e protetto, solo così potrà sviluppare le sue facoltà linguistiche in maniera equilibrata e quindi arrivare più preparato al momento in cui arriverà il distacco con i genitori e dovrà affrontare il mondo esterno, in primis la scuola e il rapporto con gli altri bambini e gli insegnanti.

Dai 3 anni in poi aumentate l’apprendimento del vostro bambino continuando ad arricchire le sue conoscenze. Uno degli strumenti più efficaci per stimolare l’apprendimento sono i libri illustrati che hanno il potere di catturare l’attenzione del bambino grazie alle immagini. I piccoli infatti, mossi dalla curiosità vi porgeranno tante domande le cui risposte alimenteranno l’apprendimento.

Il video della settimana

5 commenti

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *