Se son maschi fioriranno…

Io non mi sono mai immaginata incinta, non ho mai sognato la mia bambina o il mio bambino. E quando mi sono ritrovata incinta, il sesso dell’inquilino della mia panza è stato davvero l’ultimo dei miei problemi.

Però se devo essere sincera, una preferenza ce l’avevo. Con una figlia femmina, ne sono sicura, sarei entrata in competizione più o meno subito: mi sarebbe bastato vedere i suoi capelli più ricci o più lisci dei miei e crescendo le sue gambe che si affusolavano più delle mie, per odiarla un po’ nella parte peggiore di me. Quindi sì, se avessi dovuto esprimere una preferenza avrei detto che diventare madre di un bambino avrebbe fatto più al caso mio.

I miei pensieri sono stati ascoltati, probabilmente per il fatto che chi ha deciso per me sapeva che avrei reso la vita impossibile ad una figlia e sono diventata mamma di un bambino.

Maschio proprio. Che per me ha fatto sempre rima con un sacco di aggettivi poco carini e che lui, Nano di otto mesi, sta già calzando tutti alla perfezione. Ruffiano come pochi, tremendamente paraculo e spesso ammiccante. Insomma per farla breve ho realizzato, con qualche mese di ritardo, che sarò mamma di un uomo. Quella persona, in pratica, alla quale verranno attribuite tutte le colpe quando si parlerà di donne.

E allora mi auguro di riuscire ad essere un’educatrice all’altezza del ruolo, in grado di crescere mio figlio insegnandogli il rispetto e l’onestà. Ma anche:

Ad amare le donne, o gli uomini se vorrà, ma a rispettare le donne. Tutte le donne: quelle che amerà, quelle che lo faranno piangere e disperare, quelle che gli daranno la forza e anche quelle che gliela toglieranno. Ad amarle e rispettarle perché lo meritano.

Ad essere curioso e con la smania di sapere e di conoscere.

A sbagliare, sbagliare tanto e a rialzarsi sempre senza vergogna per essere caduto e con la fierezza negli occhi per essersi rialzato.

A non mettere confine ai sogni, ma a rimboccarsi le maniche perché possano realizzarsi.

A puntare in alto e a non arrendersi mai.

Ma soprattutto sarò una mamma soddisfatta se riuscirò ad insegnargli ad essere un uomo consapevole, ma che sa prendersi alla leggera. Con ironia!

 

ceraunavodka@post.com

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3 commenti

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  1. ho un maschio 33enne. Lui dice che, nonostate tutti i miei sbagli, se lui è quello che è – buono, prima di tutto, intraprendente e rispettoso del prossimo, lo deve quasi esclusivamente ai propri genitori… è la cosa di cui più vado fiera, anche se mi pare un mircolo!