Essere sole: la solitudine delle mamme

La maternità è gioia profonda, a volte noi mamme lo capiamo subito, a volte solo col tempo, ma la maternità è anche la scoperta di una solitudine mai provata prima.

È essere sole, pur non essendo sole mai.

È essere sole, nel silenzio della notte, a cullare, a coccolare, ad allattare, a scacciare quel mostro o quell’altro, ad assicurarsi che nostro figlio respiri bene, che non sia caldo e che faccia bei sogni.

È essere sole a cercare in ogni modo di allattare, senza che nessuno capisca cosa significhi per noi.
È la solitudine in cui ci lasciano le amiche che mamme non sono, quella in cui ci troviamo perché la nostra mamma non c’è più o è lontana e no, non ci è mai mancata così tanto!

È la solitudine che proviamo nonostante abbiamo vicino il nostro compagno, che però sembra non capirci più.

È la solitudine che ci fa sentire il peso di ogni decisione che prendiamo per il nostro bambino, che sia importante o che sia solo dover decidere che crema comprare, che sia una decisione davvero presa solamente da noi oppure no, perché in fondo le decisioni le si prende spesso in 2, ma non si sa come il peso addosso ce lo sentiamo solo noi.

È quel sentirsi le sole a poter nutrire, a poter calmare, a poter addormentare, a poter fare cose che in realtà poi potrebbe fare anche il papà, se solo lo lasciassimo fare…

È quel sentirsi le uniche a soffrire, ad essere tanto felici e nello stesso tempo tanto disperate, quel sentirsi non capite da nessuno, quando poi, pensiamoci, siamo tutte sulla stessa barca.

Perché è vero che siamo tutte diverse, ma le sensazioni non lo sono poi tanto: le nottate in bianco le facciamo tutte e le giornate diventano difficili, tanto lunghe da sembrare infinite e tanto faticose da farci credere che non potremo affrontarle.

E invece no.

Ce la facciamo tutte, ce la faremo tutte e ce l’hanno fatta tutte, sole davvero oppure no, abbiamo in noi la forza necessaria.

E se cominciamo a chiedere aiuto, a condividere, a parlare e a confrontarci ci alleggeriremo e capiremo che sono solo momenti, che spesso le persone ci sono vicine, ma noi non le sentiamo, che tutto passa e che domani andrà meglio.

Perché essere mamme non è facile, ma nessuna di noi è davvero sola.

Si tratta solo di capirlo.

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20 commenti

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  1. Sono stata fortunata lo premetto, bambino modello, o solo forse ero preparata al peggio ed è stato facile. Il piccolo ha sempre mangiato e dormito, mai un pianto fuori posto, dorme da solo nel suo letto nella sua cameretta dai 4 mesi, pertanto nonostante tutto quello che giustamente hai scritto non mi sono sentita oppressa da tutte le nuove piccole e grandi responsabilità. Però sai cosa ha davvero aiutato chi non ha avuto la mia stessa fortuna? Una cosa semplice e banale, un gruppo WhatsApp delle 10 mamme del corso pre-parto. 10 ragazze/donne che hanno partorito nel giro di 15 gg di distanza, ci siamo costantemente tenute in contatto, scambiando esperienze, paure, consigli. Dalle coliche, alla prima febbre, alla piccola Elena che a 4 mesi ha contratto la meningite, i pianti e le preghiere, Elena che ce la fa, miracolosamente senza alcun danno… Il primo dentino e le prime pappe, il primo giorno di nido e le prime parole. Giorno dopo giorno, notte dopo notte, mai veramente sole. Ecco ragazze vi consiglio di provare, scoprirete che sarete la forza l’una dell’altra. Non avrete un bambino ma ciascuna ne avrà 10, vi sentirete un po’ mamme di ciascuno di loro e non sarete mai sole

  2. Tutto vero, vale anche per quando i figli sono un po’ più grandi , nei momenti in cui devono essere sostenuti da noi mamme nell’affrontare le varie sfide che la vita prevede (togliere il pannolino,inserimento all’asilo,nascita di un fratellino,inizio della scuola elementare ecc)
    tante volte ci si sente soli perché non si è circondati da persone che realmente possano darti una mano,
    Personalmente ho tentato in tutti modi di chiedere aiuto quando le notti insonni sono diventate troppe e i giorni interminabili,ho avuto solo il sostegno da parte di mio marito e di mia suocera che però abitando lontano e non guidando,non poteva far molto.Tuttavia per me anche quel solo pomeriggio a settimana in cui portavamo i bambini da lei e io così potevo dedicarmi alle faccende domestiche o semplicemente a me Stessa ,è stato importante
    Purtroppo i miei non sono stati e non sono tuttora molto disponibili ,per questioni caratteriali e perché hanno una serie di impegni e hobbies a cui non vogliono rinunciare
    Mia madre , a onore del vero.è stata più presente quando ho avuto il primo figlio,ora con l’età e con gli impegni di cui sopra,la vedo poco e quando ci vediamo, si tratta più di una visita di cortesia che altro.
    Credetemi,ho fatto di tutto per chiedere il loro aiuto,in genere sono un tipo orgoglioso e voglio fare tutto da sola ma quando ho avuto il secondo figlio a 2 anni e mezzo di distanza dal primo ,ho fatto loro un discorso chiaro e tranquillo…sembrava lo avessero recepito ma il loro aiuto è stato finora molto relativo.
    La cosa mi amareggia tanto,penso che certe volte il pane viene dato a chi non ha mai denti…ho delle amiche che stanno lottando alla soglia dei quarant’anni ,per rimanere incinta e i loro genitori che io conosco da tempo,non aspettano altro che stringere tra le braccia un nipotino…li incontro spesso e si vede come brillano loro gli occhi ogni qualvolta incrociano un bambino.
    Spero il Signore possa aiutarli a realizzare questo desiderio

  3. e se proviamo a cambiare la prospettiva? Non è che ci sentiamo noi indispensabili mentre invece non lo siamo?
    Perchè a parte l’allattamento, quando poi abbiamo la fortuna di poterlo fare, non siamo affatto indispensabili dobbiamo mettercelo in testa, ci sono i papà che possono anzi devono imparare (come noi del resto) a calmare, addormentare in generale prendersi cura del piccolo.
    Non tormentarli perche hanno messo il body storto oppure il bavaglino sbagliato lasciargli fare il papà perche noi non siamo indispensabili.
    A questo punto i papà si sentiranno anche loro importanti e responsabilizzati e noi ci sentiremo meno sole e meno indispensabili!

  4. Non lo capisco nè condivido neanche un pò questo post. Eppure io da sola e completamente anche ( per scelta e non ) ci sono praticamente quasi sempre, ma l’idea di questo miracolo che cresce dentro di me, di questa vita che darò al mondo, altro mi fa sentire che sola. Anzi mi da una gioia ed una forza che con il tempo e le varie esperienze poco belle della vita, pensavo di aver perso per sempre e invece no. E va beh, il mondo é bello perchè é vario. Evidentemente non tutte la viviamo allo stesso modo la gravidanza e poi l’essere mamma. Io sono felice che sia arrivata in questo momento della mia vita. In passato sarei stata più egoista e concentrata sui miei bisogni distinti dalla crescita del bambino. Ora il suo benessere è il mio, e viene prima del mio e lo segue. Non riesco a vedere i lati negativi di questo stare da sole.. scusatemi.

  5. La maternità porta un grande cambiamento: non nascono solo una mamma e un bambino, nascono una forza, una determinazione coraggio, che, unite alla solitudine e alla gioia/sofferenza che proviamo tutte noi, ci portano ad affrontare nel bene e nel male tutte le giornate. Capricci, pianti, gioie e dolori di quando si hanno dei figli piccoli o grandi. Io, ad esempio, mi trovo sola per tante ore al giorno e, a volte, lo sconforto, la stanchezza, il nervosismo prendono il sopravvento. Ma poi vedo il sorriso, gli occhi, la felicità del mio bambino quando sono con lui e quando lo abbraccio che mi passa tutto. È dura essere sole, anche se sole non siamo mai…dura realtà, ma il nostro corpo e la mente non sono più “nostri” siamo, almeno alcune mamme, dei nostri figli e la mente deve pensare per 2, non è più come prima…a parte questo mio pensiero, condivisibile o no, io non tornerei indietro. Anzi, mi sacrificherei per avere anche un altro figlio perché, ammettiamolo, la gioia è più grande di qualsiasi male! 😊