Ancora una speranza per il piccolo Charlie Gard

Probabilmente avrai sentito parlare del piccolo Charlie Gard e della sua straziante storia.

La triste vicenda di Charlie Gard

Il piccolo, nato sanissimo, dopo poco ha cominciato a perdere peso e deperirsi gravemente per una rara malattia di cui soffrono 16 bambini in tutto il mondo. 

Quando i medici hanno deciso di staccare la spina al piccolo, i genitori si sono appellati a ogni tribunale e, vedendosi chiudere tante porte, tenaci nella loro decisione, hanno deciso di fare un ultimo disperato tentativo e di rivolgersi alla Corte Europea dei diritti dell’uomo. I giudici di Strasburgo avrebbero dovuto decidere entro martedì scorso ma, non avendo preso una decisione, hanno ordinato l’estensione dei servizi sanitari e assistenziali per il piccolo Charlie, fino a una loro decisione definitiva.

Le parole dei genitori

In un intervista alla BBC, Connie Yates e Chris Gard hanno dichiarato di essere consapevoli che la terapia americana per cui sono stati raccolti 1,5 milioni di dollari non lo curerà, ma potrà allungargli la vita.

Può muovere la bocca e le mani, anche se non le apre del tutto. Però può aprire i suoi occhi e vederci.

Queste le parole di Chris, papà di Charlie Gard, che continua dicendo:

Nessuno lo conosce meglio di noi che passiamo con lui molto più tempo degli esperti. Non sentiamo che sta soffrendo, se avesse dolori non staremmo cercando di allungargli la vita.

E conclude

Non dovrebbe morire solo perché non sarà mai come gli altri bambini.

Parole taglienti come lame, che si conficcano nella testa e premono dolorosamente.

Non sono una persona di poche parole, ma questo post, invece, mi ha messo davvero a dura prova. Due genitori che sfidano il mondo per cercare di fare il possibile per tentare di salvare la vita del loro bambino.

Il loro straziante urlo inascoltato si soffoca in gola a ogni genitore al solo pensiero che il proprio figlio possa soffrire in questo modo in una battaglia già persa in partenza.

Il video della settimana

4 commenti

Rispondi a Angela MinestriniCancella risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *