L’UE riabilita l’olio di palma, ma non per i neonati

Senza olio di palma. Questo è lo slogan che, negli ultimi anni, impazza nelle pubblicità e sulle confezioni di qualunque genere alimentare. Così in poco tempo l’olio di palma è diventato per l’opinione pubblica il nemico numero uno della salute. Ora, un comunicato dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare lo riabilita agli occhi dei consumatori di tutto il mondo. Ma è veramente sicuro per tutti?

L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha compiuto una nuova ricerca riguardo ad uno degli ingredienti che, nell’ultimo periodo, più ha fatto discutere di sé. Stiamo parlando dell’olio di palma, contenuto nella maggior parte delle preparazioni alimentati e salito sul banco degli imputati accusato di nuocere alla salute. Lo studio scientifico si è concentrato sugli eventuali effetti negativi che il 3-MCPD, prodotto dalle alte temperature di raffinazione dell’olio di palma, potrebbe avere sui reni e sulla fertilità maschile.

L’Efsa ha comunicato che il 3-MCPD che si assume attraverso gli alimenti è di un livello così basso da non essere pericoloso per quasi tutti i fruitori. Gli esperti, però, sottolineano come per i consumatori più giovani ci sia qualche rischio potenziale in modo particolare per quei neonati che lo assumono sotto forma di latte artificiale. Se da un lato questa notizia tranquillizza la maggior parte dei consumatori, dall’altro consente alle mamme di proteggere i loro bambini.

Il livello tollerabile giornalieri di olio di palma

Mentre la Commissione europea si sta impegnando sul fronte della riduzione dei livelli di acidi grassi negli oli vegetali approvando un’apposita legge, il gruppo di scienziati a cui è stato affidato l’aggiornamento di uno studio già compiuto nel 2016 snocciolano con chiarezza i dati. L’Efsa spiega la sua decisione di rivalutazione degli effetti del consumo di olio di palma come una risposta dovuta alla nuova dose giornaliera tollerabile (Dgt) individuata dal comitato di esperti sugli additivi delle Nazioni Unite (Jecfa). Se secondo le stime del 2007 dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare la dose giornaliera ammessa di 3-MCPD in chilogrammi di peso corporeo era di 2,0, per il comitato Jecfa nel 2016 era di 4,0. Pertanto è stato necessario controllare nuovamente i vari dati, soprattutto quelli che riguardavano gli effetti collaterali legati alla fertilità maschile. Il nuovo dato Dgt è mirato a proteggere ampiamente tutte le categorie di consumatori e le diverse problematiche derivati dal consumo di olio di palma.

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