Alfie Evans, i genitori non si arrendono ancora: intanto c’è una interrogazione al Parlamento UE

I genitori del piccolo Alfie Evans non si arrendono e dopo l’ultimo divieto da parte dell’Alta Corte di Londra a consentire il trasferimento del piccolo al Bambin Gesù di Roma, stanno studiando una nuova strategia, mentre è stata presentata anche una interrogazione urgente al Parlamento UE.

Quali speranze adesso per Alfie Evans?

Il tempo stringe ma, nonostante l’apertura di tutti i canali diplomatici non solo col Governo italiano ma anche con la Santa Sede vaticana, non sembra sbloccarsi la vicenda di Alfie Evans, il bimbo inglese di due anni affetto da una malattia neurodegenerativa e a cui il tribunale d’Appello dell’Alta Corte di Londra ha negato per l’ultima volta il trasferimento a Roma per essere curato.

I genitori e il loro avvocato sostengono che, ora che sono stati staccati i macchinari che lo tenevano in vita, il piccolo Alfie avrebbe bisogno di un intervento urgente e che comunque è riuscito a sopravvivere nonostante il distacco della ventilazione assistita: tuttavia, di ora in ora, le sue condizioni si fanno sempre più critiche e un vasto fronte d’opinione non concorda con i giudici britannici, secondo i quali Alfie oramai è in fin di vita e ogni tentativo sarebbe inutile.

I genitori chiedono di poterlo portare a casa

Intanto si sono mobilitate anche due eurodeputate italiane che hanno presentato una interrogazione urgente ai Commissari UE per la Salute presso il Parlamento di Bruxelles.

Ad ogni modo, il padre e la madre di Alfie, delusi dalla decisione della Corte londinese e intenzionati a fare causa alla direzione dell’Alder Ray Children’s Hospital di Liverpool, hanno parlato di cospirazione finalizzata all’omicidio, rivelando che il figlio viene trattato “in modo disgustoso, peggio di un animale” dato che non è stato sottoposto a esami nelle ultime 48 ore.

Anche per questo motivo, visto che il trasferimento in Italia sembra una strada difficilmente percorribile (a meno di colpi di scena), i coniugi Evans chiederanno ai medici dell’ospedale di poter riportare almeno Alfie a casa: a oltre due giorni dall’interruzione delle cure, il loro bimbo continua a respirare da solo anche se è “sempre più debole”.

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13 commenti

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  1. Non siamo liberi …neanche di morire ..dove vogliamo e come vogliamo…!negare a un bambino di andare via..essere ancora insieme ai genitori…negare la vita…morire ..di fame..e togliere il aiuto per respirare…crudeli!.oggi nel 2018…Liberta?

  2. Forza piccolo amore ❤️ hai 2 genitori meravigliosi e tu sei un guerriero! Prego affinché questa legge assurda e questi medici boia si illuminino. Questa non è medicina, è tenere in ostaggio una vita umana in attesa che muoia, solo e soltanto i genitori hanno il diritto di decidere per il proprio bambino!