Bambini lasciati in auto: come proteggere i nostri figli

Ci sono notizie di cronaca che più di altre ci colpiscono allo stomaco: perché parlano di attimi in cui una vita normale si trasforma in tragedia. L’ultima è di ieri a Roma, dove una bimba di un anno ha perso la vita dopo essere stata dimenticata in auto dal padre, convinto di averla lasciata al nido. Si tratta purtroppo dell’ennesimo caso di bambini lasciati in auto e morti per l’esposizione al calore. Una morte terribile, angosciante, che tormenterà il genitore per sempre.

Ma come può succedere? Innanzitutto facciamo una distinzione tra chi lascia volontariamente il piccolo in auto e chi ha un’amnesia momentanea.

Bimbi soli in auto: mai, nemmeno per pochi minuti

I pediatri e il Ministero della Salute, si sgolano ogni anno sulla pericolosità di lasciare bambini di pochi anni in macchina per mezz’ora, ma anche solo per 5 minuti. Perché è sufficiente che il bambino si sleghi e cerchi di scendere dalla macchina oppure che le temperature siano troppo alte o troppo basse, per metterlo in pericolo.

Con i 35 gradi che abbiamo in questi giorni, potrebbero bastare 15 minuti di esposizione al caldo dell’auto, per uccidere un bambino piccolo.

Se dovete fare la spesa, prelevare, andare dal tabaccaio e vostro figlio è in auto, mai, mai lasciarlo: anche se sta dormendo. Fate uno sforzo e fatelo scendere dall’auto, oppure rimandate l’acquisto. In Ohio, negli Stati Uniti, una coppia di zii ha lasciato (volontariamente) la nipotina chiusa in macchina, al sole, mentre andavano a fare spese. È stata salvata da una commessa che ha sfasciato il vetro e l’ha tirata fuori.

La Sindrome del bambino dimenticato: mai dire “a me non capiterà mai”

Ci sono casi terribili di genitori che, inghiottiti dalla vita di tutti i giorni, una mattina vanno al lavoro e dimenticano di portare il figlio all’asilo, che resta chiuso in macchina per ore al sole. E purtroppo non ci sono seconde possibilità.

Una tragedia del genere può, in potenza, accadere a chiunque e in qualunque momento. Il papà di Roma non ha dimenticato sua figlia in auto perché è un distratto, ma è stata colpito da “amnesia dissociativa transitoria”, tanto da aver addirittura chiamato la moglie a metà mattina per chiedere di passare a prendere la piccola all’uscita del nido.

In questi casi si parla di Sindrome del bambino dimenticato (Forgotten baby syndrome), una perdita improvvisa di ricordi. In quel momento siamo convinti di aver computo azioni che in verità non abbiamo fatto. Questo stato può evidentemente colpire chi ci sta attorno: solo in Italia, dal 1998 ad oggi, questa Sindrome ha portato alla morte di ben 11 bambini, l’ultimo caso risale al 2019 a a Catania, dove un bimbo di 2 anni ha perso la vita dopo essere stato lasciato 5 ore in auto.

Cosa fare per evitare di dimenticare un figlio in auto

Comunque, dato che nessuno può dirsi immune da questo disturbo, ecco alcune regole che si potrebbero seguire in momenti di stanchezza intensa, se già abbiamo dimostrato di soffrire di questo problema o, semplicemente, per una nostra maggiore tranquillità.

  1. Non escludere mai la possibilità che possa accadere proprio a te. Ti aiuterà a essere vigile, ancora di più.
  2. Tu o tuo marito/compagno/mamma chiamatevi vicendevolmente per sapere se è tutto ok, in base a chi porta il bimbo a scuola
  3. Lascia delle cose che ti serviranno vicino al seggiolino, in questo modo non potrai non notare la presenza del bambino prima di andare a lavoro
  4. App e sensori antiabbandono ormai abbondano sul mercato Dal 2019 infatti è obbligatorio, per i bambini al di sotto dei 4 anni, viaggiare su seggiolini muniti di dispositivi antiabbandono, da inserire nei seggiolini, che segnalano se il bambino si sgancia oppure se, quando scendete dall’auto, lui è ancora dentro.
  5. In molti nidi e scuole materne, è attivo il programma “Scusa se insisto”, in cui le insegnanti si impegnano a chiamare i genitori nel caso il bambino non sia presente in classe e l’assenza non sia stata preventivamente comunicata.

Si tratta di pochi gesti, di semplici attenzioni: ma che possono fare la differenza nella vita dei nostri figli.

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