Arriva la merenda: meglio fresca o confezionata?

La scelta della merenda da dare ai nostri bimbi, è sempre stata al centro di una disputa che vede schierarsi da un lato le mamme “pro fresco e sano” e dall’altra quelle a favore del “confezionato forever”. In linea di massima non si può indicare una scelta come migliore rispetto all’altra ma è certamente possibile valutare insieme i pro e contro delle rispettive scelte, selezionando con attenzione e criterio il pasto per i nostri piccini.

L’importanza della merenda e dello spuntino

La merenda o spuntino, che sia di mezza mattina o di metà pomeriggio, vanta un ruolo importantissimo e fondamentale, non deve soltanto contrastare la fame tra i pasti principali e riportare gli zuccheri nel sangue ad un livello ottimale, ma deve soprattutto conferire il 7% dell’energia necessaria nel fabbisogno giornaliero di un bambino, tanto che anche l’Istituto nazionale di Ricerca per gli alimenti e la nutrizione (Inran), ha stabilito regole ben precise circa la merenda e la sua importanza, dando preferenza ad alimenti ricchi di latte e frutta evitando invece snack ipercalorici.

Merenda fresca o confezionata?

I motivi per cui una mamma è portata a preferire una merenda rispetto ad un’altra optando per la classica pastina di fabbrica,  possono essere infiniti, spesso però ci troviamo davanti a scelte dettate dalla comodità e dalla praticità, che complici del tempo ristretto a disposizione, portano a preferire snack e merende confezionate piuttosto che frutta e dolci fatti in casa. Non possiamo e non dobbiamo certo incriminare queste mamme ma possiamo consigliare di avere un occhio di riguardo verso l’etichetta. Consideriamo comunque che se una merendina confezionata contiene ben 123 kcal ed ha uno scarso potere saziante, in uno yogurt fresco troviamo circa 79 kcal e il potere saziante è buono.

Tra le classiche merende confezionate troviamo di tutto: dai finti panini ripieni di cioccolato, ai dolci fino ai prodotti salati, per non parlare dei surrogati di frutta e dei prodotti da forno che ottengono una valida lievitazione grazie a sostanze non propriamente sanissime. In commercio si trova veramente di tutto e tra i tanti scaffali del supermarket è facile cadere in tentazione dando precedenza all’immagine che trasmette il pacco senza soffermarci sull’etichetta, fondamentale per capire se il prodotto contiene addensanti, coloranti, conservanti, edulcoranti, aromi e olio di palma e se il suo apporto calorico, di grassi e zuccheri non sia eccessivo per nostro figlio.

Se si può avere tolleranza verso le merende che mostrano un’etichetta discreta, assolutamente da evitare sono patatine confezionate, bibite gassate e succhi di frutta.

La differenza di una merenda fresca

Se optiamo per la seconda scelta, ossia offrire ai nostri bimbi una merenda fresca, oltre ad avere la sicurezza di un prodotto sano, preparato da noi, possiamo sbizzarrire la nostra fantasia su cosa preparare, magari coinvolgendo i bambini nella preparazione, stando attente a non esagerare con i carboidrati.

Tra le merende fresche cui dare precedenza, troviamo latte, frutta e preparati di frutta (frullati, macedonia), dolci fatti in casa (torta margherita, biscotti alla vaniglia), una fetta di pane con marmellata, un panino col prosciutto cotto, una manciata di cereali o uno yogurt con qualche biscotto.

La merenda o spuntino, serve per smorzare la fame tra un pasto principale all’altro e permette di non arrivare affamati ai pasti principali, dando la giusta energia per continuare a “lavorare”.  L’ideale sarebbe fare due merende, una tra la colazione e il pranzo, a distanza di due/tre ore circa, e un’altra tra il pranzo e la cena, sempre a distanza di due/tre ore dai pasti principali.

Le merende non devono essere eccessivamente pesanti o ipercaloriche, né devono avvicinarsi ad un vero pasto.

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