Autismo. E se la colpa fosse dell’intestino?

4 su 1000, ovvero lo 0,004% dei bambini che nascono in Italia è affetto da autismo. Per chi crede nella statistica, questo numero può apparire confortevole, ma per chi si trova a dover provare sulla propria pelle la difficoltà di vivere con un bambino autistico è un numero che pesa come un macigno.

E fra i mille dubbi e le infinite domande che tormentano i pensieri di chi ha un figlio autistico prevale la più semplice, ma anche la più importante. Perché?

Cause dell’autismo: e se fosse un problema di intestino?

Partendo proprio da questo quesito, da tempo la scienza sta cercando di indagare le origini e le cause della patologia, con numerose ricerche scientifiche, condotte in più Paesi del mondo.

Fra le più recenti ipotesi spicca quella secondo la quale l’autismo potrebbe essere correlato con i microrganismi dell’intestino. Questa nuova prospettiva è stata avanzata da diversi studi internazionali che hanno ipotizzato uno stretto legame fra l’intestino e il cervello; in particolare, sembrerebbe che l’autismo potrebbe essere correlato con un’alterazione del microbiota intestinale.

Che cos’è e a cosa serve il microbiota intestinale?

Il microbiota intestinale comprende tutti i microorganismi che vivono nel tubo digerente e che svolgono funzioni fondamentali per il nostro organismo, dall’assorbimento di vitamine e sali minerali allo sviluppo del sistema immunitario. Quest’ultimo, in particolare, svolge una funzione di controllo del microbiota, funzionalità che per diversi motivi può essere compromessa.

Ad esempio, in seguito all’abuso di antibiotici, così come per un’infezione batterica potrebbe verificarsi un’alterazione del microbiota intestinale che può avere esiti molto diversi fra loro, da episodi di diarrea e stipsi fino all’insorgere del diabete, dell’obesità o addirittura allo sviluppo dei sintomi dell’autismo.

È più che precoce cantare vittoria e dire di aver individuato le cause dell’autismo, ma se questa strada fosse quella giusta, si aprirebbero spiragli di speranza sulla possibilità di curare in maniera efficace e relativamente semplice (ad esempio con la somministrazione di probiotici) l’autismo.

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3 commenti

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  1. Non ho un figlio autistico ma non credo sia stato un caso che durante una gastroenterite molto forte durata 20 gg ha cominciato a presentare dei tratti autistici che poi si sono ridotti da soli una volta guarito.