Bambini abbandonati: un amore oltre ogni limite

Non basta partorire un figlio per esserne la madre, occorre crescerlo con amore e devozione ogni giorno della sua vita. E a volte, una mamma biologica non sa prendersi cura del proprio bambino così come potrà fare una mamma adottiva,  ecco perché si dice che “i figli sono di chi li cresce”. La seguente storia avvenuta nel 2004 ne è la testimonianza.

Una bambina abbandonata a se stessa

Nella città di Jaroslavl’ in Russia, alcuni passanti sentirono il pianto di un bebè che veniva dall’interno di una casa. Anche se in un primo momento non sembrò una cosa strana, le persone cominciarono ad insospettirsi quando notarono che passava il tempo, ma il pianto non cessava mai e in quella casa c’era sempre la luce spenta. Così si decisero a chiamare la polizia.

Quando la polizia entrò in casa restò senza parole nel vedere una bambina piccola di circa un anno, sdraiata nel mezzo del salone su un pavimento sporco. La  casa era deserta, come se i proprietari se ne fossero andati portandosi via tutto e abbandonando la bambina al suo destino.

Il primo incontro con la bambina abbandonata

La piccola fu portata in ospedale e dalla visita emerse che la aveva un’anca fratturata. Spaventata e affamata, aveva passato una intera settimana da sola in casa in quelle terribili condizioni. Le autorità la identificarono, si trattava di Liza Verbitskaya, i suoi genitori erano spariti senza lasciare traccia. In quel periodo, Inna Nika andava tutti i giorno a trovare suo figlio all’ospedale e la  sentì piangere. Così cominciò a consolarla e si informò della sua storia. Una volta saputa la terribile vicenda, cominciò a portarle pannolini e giochi affinché stesse bene. Non appena guarita,però, la piccola fu portata in un orfanotrofio.

L’amore di una madre verso una bambina abbandonata

Inna, che aveva già due figli, capì in quel momento di voler adottare la piccola e dopo tutta una serie di impedimenti burocratici e alcuni mesi riuscì nel suo intento. A due anni la bimba non sapeva mangiare alimenti solidi e a 3 non camminava ancora bene. Così Inna decise di iscriverla a una scuola di danza per bambini per migliorarne la coordinazione ed ebbe ragione.

Grazie a tutto l’amore e alle attenzioni della madre adottiva, la bambina cominciò a crescere e a sbocciare in una bellezza senza pari. A 12 anni aveva partecipato ad alcuni talent e vinto alcuni concorsi di bellezza. Ottenne anche il suo primo lavoro come fotomodella.

La sua fama arrivò fino alla mamma biologica che cercò di recuperare il rapporto con lei e chiese di incontrarla, ma le fu negato perché non diede una spiegazione sul perché avesse abbandonato la piccola in quella casa e in quelle condizioni. Ad oggi, la decisione di incontrarsi con la sua madre reale spetta solo a Lisa.

Il video della settimana

27 commenti

Rispondi a Sabrina EschiniCancella risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  1. Ogni storia vissuta o raccontata lascia la sua traccia…la differenza però tra chi la vissuta e chi la racconta è “l’esperienza” e ciò che essa segna nella vita di un individuo…ogni abbandono lascia il suo segno sia su chi abbandona (perché a sua volta anch’esso in qualche modo è stato abbandonato) sia su chi è abbandonato…se quest’ultimo non riceve l’amore di cui ha bisogno (sotto qualsiasi forma ma che completi a pieno) a sua volta si sentirà sempre abbandonato…in psicologia questo si chiama “copione” ahimè!!

  2. Io penso che non si dovrebbe giudicare ma piuttosto chiedersi dove è la famiglia di origine di queste madri…non vedono cosa succede alle proprie figlie??? Si deve intervenire prima x aiutare e supportare le madri in difficoltà e non arrivare a questi punti…mai giudicare!!

    • Se si riferisce al mio commento ho scritto: per quanto mi sforzi sempre di non giudicare..non ho detto che non giudico questa azione agghiacciante e senza giustificazioni.

  3. È una storia raccapricciante. Per quanto mi sforzi sempre di non giudicare o criticare, credo che ci voglia un certo fegato a lasciare una bimba in casa sola abbandonata al proprio destino. Molte mamme soffrono di depressione o di malattie mentali che ostacolano la serenità a crescere i propri figli ma una cosa del genere non è giustificabile. Meno male che la piccola ha trovato una famiglia amorevole. Sul fatto di voler o meno conoscere la sua mamma biologica spetta solo e soltanto a lei la decisione, sono scelte troppo personali.