Bambini confusi: gli errori educativi da non fare

Tutti dal logopedista o dallo psicologo?

Il numero di bambini spediti da uno specialista della psiche infantile è in costante aumento.

I genitori sempre più spesso lamentano di riconoscere nei bambini atteggiamenti preoccupanti e al confine con il patologico: una volta arrivati dallo specialista, però, quello che sembrava un disturbo neuropsichiatrico del piccolo si rivela essere un errore educativo dei grandi.

Gli errori educativi dei genitori generano bambini confusi

La verità, secondo gli specialisti, è che i piccoli di oggi sono bambini confusi.

Figli dell’incertezza dei nostri tempi, subiscono le insicurezze di genitori poco autoritari e perennemente indecisi, non beneficiando di un modello educativo forte e autorevole. I genitori insicuri, quindi, scambiano i bambini confusi per bambini malati e li spediscono dal neuropsichiatra, non capendo che il problema vero risiede in loro.

Risiede, ad esempio, nel fatto che mamma e papà non sono quasi mai d’accordo sulle regole da dare ai figli, e che il bambino è confuso di fronte alle loro divergenze. A chi credere?

O risiede nell’incapacità dei genitori di dare al bambino delle regole chiare e decise, e di impostare delle routine ferree e contenitive. I bambini, che hanno bisogno di processi metodici per imparare il rispetto e svilupparsi in modo armonico, si trovano liberi e sciolti, a fronteggiare – spesso dominando – genitori spaventati dall’idea di dover combattere con i figli.

I bambini confusi sono spesso anche bambini prigionieri dell’incapacità dei genitori: i bambini confusi dormono nel lettone fin da grandi, respirando una pericolosa promiscuità sessuale e non riuscendo a capire qual è il loro ruolo in famiglia, e vengono assistiti dai genitori in ogni attività come l’igiene quotidiana o la vestizione.

E non nascondiamoci dietro il troppo amore: i genitori infilano le scarpe ai figli anche superati i 5 anni, non perché siano iperprotettivi, ma perché non hanno tempo da perdere in discussioni e in tentativi del bambino. Che quindi non impara.

Mamme e papà, prima di gridare alla patologia, fatevi un’esame di coscienza. Dietro bambini problematici, spesso si nascondono genitori inconsapevoli dell’impatto delle loro azioni sui figli.

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23 commenti

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  1. Veramente sono le maestre che sempre più spesso, di fronte a qualche bambino “non emancipato e prescolarizzato” come vorrebbero loro, xke già a metà anno della prima elementare li vogliono “autonomi” e che diligentemente stiano ai ritmi e cognizioni richiesti dal programma scolastico, che appena non corrispondono alle aspettative, convocano i genitori x sbatterli a fare il percorso alla ASL :(

    • Magari anche un genitore avrebbe il compito di educare il bambino in modo che sia pronto ad andare a scuola? Sono una madre e nn una maestra, ma vedo certi genitori che vorrebbero delegare ai docenti il dovere di educare i loro piccoli scostumati…e non è un’offesa ai piccoli che nn hanno colpe, eh…

    • Anglide Ithil Quessir infatti sono la prima a dire che l’educazione si impara a casa, non di certo a scuola. Diciamo che chi dice il contrario è perché non sa farsi una bella autocritica

    • Se parlate di educazione non rispondete qua nel mio contesto…. Io parlo della pretesa di molte maestre, riguardo all’inquadramento scolastico da subito…. i bambini sono piccoli, almeno x i primi 2 anni e secondo me, visto che dicono che noi genitori non dobbiamo prescolarizzarli, xke devono imparare col metodo delle maestre…. ma a me pare che poi pretendono che s’inquadrino subito, mentre ogni bimbo ha i suoi tempi e capacità

    • Io ho visto nella prima elementare di mia figlia bambini incapaci di stare seduti al banco. Credo che le maestre abbiano il diritto di pretendere che i bambini arrivino a sei anni in grado di stare fermi quando richiesto.

    • Ma cosa intende per “inquadramento scolastico”?…e non ho sentito mai nessuna maestra dire ad un genitore di non prescolarizzare il figlio…questa mi è nuova😜…sivede che quella che glielo ha chiesto soffriva di autolesionismo, eh😬