Bambini taciturni: e se la colpa fosse dei genitori?

Gli stadi del linguaggio nel bambino si strutturano principalmente in due fasi, quella della cosiddetta “lallazione” o babbling e quella del linguaggio vero e proprio, che inizia a svilupparsi tra i 17  e i 24 mesi. In questo periodo, il vocabolario del bimbo comprende circa 300 parole e sono apprese le prime regole sintattiche. Alcuni bambini, però, si mostrano più taciturni di altri. Se il linguaggio di nostro figlio non è sufficientemente sviluppato, non è il caso di allarmarsi: spesso, infatti, si tratta solo di mancanza di stimoli o di pigrizia. 

Parlare è una necessità

Se il bambino percepisce che ogni sua richiesta è esaudita ancora prima di aprire bocca, parlare non sarà più un bisogno primario per lui.

Pertanto è necessario evitare di anticipare i suoi desideri sempre e comunque, altrimenti il piccolo si abituerà ad attendere che gli altri intervengano al posto suo e il linguaggio perderà la sua utilità.

Il linguaggio come modo di essere

Il carattere del bambino è un altro fattore che può influire sulle tempistiche di acquisizione del linguaggio. Un bimbo timido, evitando di parlare, esprime semplicemente il suo modo di essere.

Il nostro compito, quindi, sarà di non forzarlo, lasciandolo libero di esprimersi nei modi e nei tempi che preferisce.

Una famiglia poco “eloquente”

La famiglia gioca un ruolo determinate nell’apprendimento del linguaggio. Se i genitori sono taciturni e avari di parole e si limitano a rispondere per monosillabi alle domande che gli vengono poste dal bambino, è naturale che il suo vocabolario sarà limitato.

Viceversa, se gli adulti parlano molto, anche i bambini saranno più abili e precoci nell’eloquio.

Nutrirli con le parole

Bisogna sempre ricordare che i bambini apprendono per imitazione e ciò è valido anche per il linguaggio.

Abituiamoci a coinvolgerli in piccoli discorsi, senza badare al fatto che non capiscano o non rispondano: solo in questo modo i nostri figli impareranno a comunicare, utilizzando frasi e parole sempre più complesse.

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