Bimbo dei miracoli nasce a 4 mesi dalla morte cerebrale della mamma

In Portogallo, per la precisione a Lisbona, il miracolo della vita ha squarciato ancora una volta il dramma della morte. L’8 giugno, infatti, il popolare e qualificato Centro Hospitalar de Lisboa Central ha annunciato al mondo la nascita di un bambino dopo una gestazione di 32 settimane, di cui 15 trascorse nel ventre della mamma in stato di morte cerebrale.

Quando il desiderio di vita sfida le barriere della morte

Dal 20 febbraio la povera mamma di appena 37 anni, infatti, in seguito ad una gravissima emorragia intracranica è entrata in coma ed è stata immediatamente dichiarata cerebralmente morta, senza alcuna possibilità di reversibilità.

Dentro di lei, però, stava crescendo la vita, ed il piccolissimo feto, nonostante la gravissima patologia che ha colpito e distrutto la mamma, era in buone condizioni: una situazione che, valutata dall’equipe medica e dai familiari più stretti, ha consentito di decidere per la prosecuzione della gravidanza fino ai limiti possibili.

E così è stato fino all’8 giugno scorso, quando, incredibilmente quasi al termine del normale percorso di gestazione, con un parto cesareo il piccolo è venuto alla luce. Un grande lavoro di squadra portato a termine con successo dal reparto di ostetricia e dai professionisti di neurologia, tutti uniti al fianco della mamma, ormai deceduta, della sua famiglia, straziata ma ancora speranzosa, e del suo cucciolo, pieno di vita.

Un traguardo che ha il sapore di un miracolo

Una situazione ai limiti del miracoloso che rappresenta per il Portogallo un vero record: le 15 settimane durante le quali il piccolo è rimasto nella pancia della mamma senza vita è per la nazione europea il periodo più lungo di sopravvivenza mai registrato in queste specifiche condizioni cliniche.

Un’ennesima testimonianza di come, anche nelle situazioni più drammatiche ed estreme, la vita sa farsi strada per portare, tra le lacrime, un raggio di sole ed una ventata di speranza.

Il video della settimana

20 commenti

Rispondi a Chiara PoddaCancella risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *