Bullismo familiare: quando il pericolo è dentro casa

Il bullismo è un fenomeno dalle molte sfaccettature e non riguarda solo dei comportamenti scorretti tra bambini o ragazzi ma s’innesca anche all’interno dello stesso ambiente familiare. In questo caso parliamo di bullismo familiare, un meccanismo che spesso non si riesce a distinguere subito ma che è più diffuso di ciò che si crede: vediamo di saperne qualcosa di più.

Bullismo familiare: cos’è?

C’è una linea sottilissima che divide i comportamenti correttivi di mamma e papà dal bullismo vero e proprio verso i figli. “La disciplina – come spiega Ronit Baras, life coach, educatrice ed esperta di tematiche familiari – è un modo indispensabile per educare i propri figli, ma quando diventa un mezzo per far fare ai bambini ciò che si vuole, allora la sua natura cambia”.

Per capire meglio questo concetto bisogna rifarsi al significato della parola bullismo. I bulli sono dei soggetti molto deboli che utilizzano il loro potere sugli altri per fortificare la propria autostima. Applicando questo concetto all’ambiente familiare, i genitori diventano bulli nel momento in cui, trovandosi in condizioni di debolezza (per motivi interpersonali, professionali o finanziari), usano la loro autorità nel modo sbagliato.

I comportamenti sospetti del bullismo familiare

I modi di fare sospetti sono di due tipi: fisici ed emozionali.

Nel primo gruppo si possono includere le azioni come isolare, picchiare, costringere con la forza, negare il cibo e ricorrere a punizioni corporali.

Del secondo gruppo invece fanno parte tutti quegli atteggiamenti passivo-aggressivi e aggressivi volti a generare sottomissione e paura. Tra le manifestazioni più comuni che possiamo comprendere in questo caso, figurano: minacce, insulti, urla, umiliazioni (soprattutto in pubblico), commenti sarcastici o negativi sugli interessi, le qualità e le capacità dei figli.

Secondo la Baras, tuttavia, anche trascurare, criticare e ignorare i nostri bambini sono tipiche espressioni di bullismo familiare. Questi comportamenti quindi oltre ad essere molto insidiosi sono anche pericolosi poiché “Se i bambini lo introiettano come un modo per gestire i conflitti, è quasi certo che lo utilizzino con gli amici e a scuola”.

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14 commenti

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  1. Sarà anche. Ma a me un compagno di scuola materna di mio figlio, di 6 anni, ha salutato con un “ciao testina di merda”. Oltre ai vari ” ciao brutta” e “ciao stupida”. E la mamma, presente fisicamente ma non con il cervello, fa un sorrisino scemo e chiama il bimbo per nome. E basta. Insomma, parliamone eh.

  2. Ho discusso con molte mamme sul fatto che la sculacciata non fa male a nessuno!!!! Non è vero!!!! I genitori che alzano le mani mi fanno schifo sono dei vigliacconi zozzi!!!!! Ben gli sta se i figli una volta cresciuti gli restituisco tutto con gli interessi!!!! Io non ho mai picchiato mio figlio che schifo di madre sarei?????

  3. Per carità la schiacciata l’abbiamo presa tutti, compreso i miei figli… dalla mia esperienza non serve a nulla, meglio una buona punizione che si può mantenere… anche se io vedo più bulli adesso che i genitori si comportano come gli amici dei figli che non quando andavo a scuola io…

  4. Qua si parla di cattiveria non di severità quando se ne combina uno.
    E un padre e/o madre cattivi non sono degni di essere chiamati genitori.
    Un genitore ama, coccola, punisce quando è necessario ma non potrà mai mortificare la ragione della propria vita