Compiti a casa: no agli aiutini di mamma e papà

Nella fase della crescita di un bambino un passaggio sicuramente fondamentale è rappresentato dalla scuola, un luogo in cui i bambini imparano a sviluppare le proprie capacità e conoscenze. Per questa ragione anche i compiti a casa costituiscono un elemento di estrema importanza nella loro crescita e apprendimento.

Tuttavia molto spesso mamma e papà fanno l’errore di concedere qualche “aiutino” ai bambini quando questi ultimi non riescono a farcela da soli. Spesso e volentieri però tali aiuti sono fatti per non sentirsi giudicati e inadeguati di fronte alle maestre, tanto da spingere certe famiglie al punto di fare i compiti dei propri figli: un atteggiamento sicuramente sbagliato, che il più delle volte può essere davvero nocivo per il bambino.

Compiti a casa: i bambini non sono piccoli adulti

Secondo l’opinione di Daniele Novara, pedagogista nonché uno dei fondatori del Centro psicopedagogico per l’educazione e la gestione dei conflitti, al giorno d’oggi i ruoli tra genitori e figli sono molto confusi e spesso si rischia di caricare il bambino di pressioni ed aspettative troppo grandi per lui.

Tanti adulti infatti tendono a considerare i bambini non come tali, ma come individui che devono conformarsi al comportamento dei più grandi. Per tale ragione gli errori molto spesso non sono ammessi, sopratutto in ambito scolastico.

Compiti a casa: lasciamo sbagliare i bambini

Nella mentalità di una mamma o un papà, il proprio bambino non può sbagliare e non deve sfigurare di fronte ai suoi compagni di classe. Per questo, il più delle volte sia le mamme che i papà tendono a riparare alle mancanze dei figli senza pensarci due volte e senza immaginare che questo atteggiamento potrebbe essere dannoso.

Ad esempio, quando il proprio figlio ha dimenticato a scuola il quaderno e non può svolgere i compiti a casa, la mamma provvederà immediatamente a risolvere tale inconveniente pur di non fargli fare una brutta figura con i compagni e con l’insegnante. Nei casi più estremi c’è chi imita la grafia del proprio bambino per fare i suoi compiti e non farsi scoprire dagli insegnanti oppure inventa delle assurde giustificazioni per proteggerlo da un brutto voto.

Daniele Novara invece afferma che ai bambini deve essere data la possibilità di sbagliare in modo tale che essi possano capire che dagli errori si impara e che in questo modo può avvenire il vero miglioramento. Inoltre lasciando fare i propri sbagli ai bambini se ne aumenterà anche l’autostima e la fiducia in sè: potranno imparare a vedere la vita con positività, non abbattendosi per un piccolo fallimento, che non deve essere condannato.

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22 commenti

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  1. Secondo me alle elementari un po’ li devi seguire nei compiti perché se da una parte e’ vero che sono in grado di eseguirli dall’altra ci sono insegnanti che delegano molto lavoro da fare a casa !!!!

  2. Totalmente d’accordo. La mia bimba fa soltanto la prima elementare ma quasi tutti i giorni le ripeto che deve farli praticamente da sola altrimenti non imparerà bene…se farà qualche errore non accadrà nulla di grave. Sarà la tua maestra a correggerti. Poi capita a volte che se vedo degli errori le chiedo se è sicura d’aver fatto tutto giusto e magari la invito a ricontrollare da sola. A volte trova gli errori e a volte no.

  3. Ma perché ancora non hai incontrato i genitori che si lamentano che ai bambini danno pochi compiti! Aspetta aspetta…. Senza compiti come fanno a responsabilizzarsi!?! Hahahha eeee, ti aspetta un altro mondo presto 😉

  4. Ma perché i compiti sono da liceo, non da scuole elementari. Se i bimbi piccoli potessero passare la mattina a scuola e il pomeriggio a giocare e stare con la famiglia sarebbe tutto più naturale e tutti (bimbi, genitori e insegnanti) sarebbero più felici, più produttivi, più creativi.

  5. Io sono d’accordo. Ma, ahimé, in alcune scuole, sono proprio le insegnanti a chiedere ai genitori di seguire i propri figli nei compiti a casa, e non parlo di qualche caso isolato, ma proprio come prassi.

    • Ogni scuola. ..fa a se….così come ogni insegnante ….la mia e’alle superiori…ci chiedono di controllare che facciano i compiti…anche se non e’così semplice….

    • Io non controllo nemmeno ora che ho il figlio in prima elementare. Lui sa sempre quello che ha, se nn li fa, sgridano lui, mica me! Di solito se ha qlcs è solo sabato e domenica e gli spiego i piano per il weekend, lui mi dice quello che deve fare e sceglie il momento quando farli. Infatti gli insegnanti ci avevano chiesto proprio questo, di non correggere, di non fare con e per loro ma di dargli la possibilità di regolarsi da soli. L’hanno detto anchr ai bambini, mio figlio un giorno mi ha detto che io non devo correggere gli errori, c’è la. Maestra a scuola