“Cosa vi lascerei, figli miei, se un giorno non ci fossi più”

L’autore e blogger spagnolo Santi Casanova ha scritto una commovente lettera ai propri figli in cui ha chiesto a se stesso cosa lascerebbe loro nel caso in cui morisse prematuramente.

“Vi amo e vi ho amato incondizionatamente”

Si tratta di una domanda piuttosto insidiosa che, inevitabilmente, conduce a una sorta di auto-analisi della propria capacità genitoriale.

Santi non si sente un papà speciale (“Non abbiamo canzoni della buona notte, né un racconto familiare mitico e nemmeno un rituale di famiglia da quando eravate piccoli […]Non spicco quasi in nulla, non sono mai stato il migliore in niente”). Eppure di una cosa è certa: ha amato in maniera incondizionata e totalizzante i suoi tre figli, prima ancora che venissero al mondo. Essi rappresentano per l’uomo la ragione per cui vale la pena alzarsi ogni mattina, combattere e sacrificarsi: “Non c’è giorno né notte in cui la mia insonnia non si perda nei vostri sogni”.

Siete la mia gioia, il mio riposo e il mio tormento, la causa della mia sofferenza più grande e il motivo per cui alzarsi e lottare ogni giorno. Siete la prova del fatto che il cuore si può sempre estendere un po’ di più, come l’ora per andare a letto, e che vale la pena avere un letto grande in cui entrare tutti. Non c’è giorno né notte in cui la mia insonnia non si perda nei vostri sogni. Mi avete dimostrato che la vera nomina è quella che si conquista con i baci, e che malgrado la paura vale la pena di essere coraggiosi e di provarci ancora una volta, e un’altra, e un’altra, e un’altra…

Insomma non sarà l’uomo più cool o più smart del pianeta, ma Santi è pienamente consapevole del fatto di essere un papà devoto, che si prenderà cura dei suoi figli ogni giorno della sua vita. 

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3 commenti

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  1. Con l’arrivo di un figlio sarebbe una bella idea tenere un diario nel quale scrivere i propri pensieri ed emozioni. Conterrebbe i nostri ricordi e potremmo leggerlo a distanza di anni e regalarlo ai nostri figli ormai grandi.

    • Si. È una cosa molto bella. Lo faccio da quando la mia bimba è nata. Il primo anno di vita quasi tutte le settimane.. nei secondi due, purtroppo, molto più sporadico. Tempo ed energie si sono ridotti. Un peccato. Ma se un genitore riuscisse. . Scriverebbe il più bel racconto per un figlio.

  2. Non mi sarebbe venuto in mente se non avessi perso mia madre,perche’ so cosa vuol dire….gia’ quando ero in dolce attesa ci pensavo e cmq ho scritto diversi pensieri e voglio che in giorno il mio bimbo possa leggerli e come me avere dei ricordi preziosissimi