Depressione post-partum: ora si vede in “foto”

Depressione post-partum, una parola che fa paura a molte donne in attesa.

Una parola che non dice niente a buona parte dei mariti e che, qualche volta, fa sorridere qualche medico poco empatico.

Eppure oggi la depressione post parto è stata addirittura “fotografata”, esiste e la si può vedere mediante una risonanza magnetica che mostra chiaramente le parti del cervello attive in questa condizione.

Cos’è la depressione post-partum

Il termine indica uno stato di disagio in cui molte donne incorrono, si parla di un 10-20% di partorienti, soprattutto immediatamente dopo la nascita del bambino: in questo caso si parla di baby blues. I sintomi più comuni sono apatia, aggressività, perdita di interesse verso tutto, inappetenza, atteggiamenti scostanti nei confronti del neonato, ansia, tristezza, pianti improvvisi. Questo è quello che dice la scienza, ma le donne che ci sono passate mettono l’accento su una sensazione di soffocamento, come se tutto attorno perdesse di significato, compreso il bambino tanto desiderato fino al momento della nascita.

Ci si sente vuote, non considerate, non comprese. Tutti sono interessati al bambino e tu diventi poco più di una scatola vuota che si affloscia senza il suo contenuto. Una condizione profondamente complessa dalla quale si può uscire, anzi, se ne esce lentamente, ma delle volte c’è bisogno di un sostegno che, raramente, si trova all’interno del nucleo familiare.

La depressione post-partum viene sottovalutata

Molti sottovalutano questa condizione, alcuni arrivano perfino a definirli capricci della donna, vizi. La cosa più triste è che lo dicono anche diversi medici. Oggi però, a supporto dell’esistenza di questa condizione, è stata fatta una “fotografia” della depressione post-partum.

In realtà si tratta di una risonanza magnetica che mostra come vi siano delle particolari aree del cervello più o meno attive quando si vive questa condizione. Non solo: è stato  messo in evidenza come tali aree siano diverse se si soffre di depressione non correlata al parto.

Non si deve assolutamente sottovalutare questa condizione e bisogna dare sostegno a chi ne soffre, e se necessario richiedere un supporto psicologico da un professionista.

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14 commenti

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  1. È dura e spesso bisogna farsi aiutare ma non mollate mai e cercate di godervi comunque i preziosi momenti insieme ai vostri cuccioli, credete in voi stesse e ne uscirete più forti di prima, un grosso abbraccio e un in bocca al lupo a tutte voi

    • Siate fiduciose..Passerà! Parlatene con qualcuno che vi possa dare una mano (una mamma, una sorella, qualcuno di fidato). Vostro figlio dipende da voi e dal vostro stato di salute. Voi per lui/lei siete tutto. All’inizio è molto dura e niente e nessuno vi prepara all’essere madre, ma il tempo aiuta ad imparare. Cercate di prendervi del tempo per voi, cercate di rilassarvi un po’. Non annullatevi come donne e come mogli. Se vedete che non riuscite a stare meglio ci sono persone specializzate che vi possono aiutare. Non sottovalutate la depressione ma provate a ritrovare voi stesse e a riprendervi la vita in mano. Vedrete che andrà meglio. Si sistemerà tutto.

    • Figurati. Ci stavo entrando pure io (o forse ero già dentro quel “tunnel”)…il latte che non arrivava, la piccola che non si attaccava, ricovero in ospedale… tante cose che sommate mi facevano perdere il senso della regione e stavo crollando in un buco nero. Poi ho ripreso in mano la mia vita e sono tornata in me. Ci vuole forza ma noi donne siamo dei portenti, possiamo fare tutto. Già solo riuscire ad ammettere di avere “un problema” è segno di grandissima forza. Non mollare, si risolverà tutto. Se hai bisogno di fare due chiacchiere in pvt puoi scrivermi tranquillamente.
      Ti abbraccio forte.