Ignora di essere incinta all’ottavo mese e scambia il travaglio per un’appendicite

Una storia che assume davvero i toni dell’incredibile, quella che è accaduta ad una donna inglese di 43 anni che dopo aver tentato per dieci anni di rimanere incinta, quando finalmente è accaduto non ne era consapevole, infatti ha creduto che i dolori del travaglio fossero la conseguenza di un’appendicite da asportare. Janice Kerwick si è recata in ospedale perché accusava dei forti dolori allo stomaco e con sua somma meraviglia ha scoperto che stava per partorire.

Pensava di essere sterile

Janice e il marito avevano tentato per anni varie cure per la fertilità e non ottenendo nessun risultato, loro malgrado, avevano deciso di rassegnarsi.
Le cose cambiano quando la donna comincia a soffrire di dolori allo stomaco che con il passare del tempo diventano sempre più insopportabili.
Il pensiero di un’eventuale gravidanza era stata scartata visto che i test effettuati erano tutti negativi.

Nel momento in cui si rivolge dai medici le viene diagnosticata un’appendicite sulla quale intervenire in maniera repentina. Prima di essere sottoposta all’intervento, tuttavia, le viene effettuato un testi di gravidanza obbligatorio prima dell’operazione.
Persino i sanitari con immensa sorpresa hanno scoperto che Janice era incinta all’ottavo mese.

Una bella bimba sana di nome Arabella

La donna, non ha avuto nemmeno il tempo di elaborare la bella notizia, in quanto dopo il parto avvenuto tramite taglio cesareo è venuta al mondo la sua piccola Arabella. L’incredibile notizia ha suscitato la curiosità dei media inglesi ai quali la donna ha raccontato, ancora esterrefatta, la sua esperienza.

Arabella è una bimba in perfetta salute frutto dell’amore di due persone che credevano di non poter avere figli. Nell’ultimo periodo prima del parto, Janice era anche dimagrita e mai poteva immaginare che sarebbe accaduta una cosa del genere, visti anche i pareri dei medici.
Arabella rappresenta per la coppia la realizzazione di un bellissimo sogno.

Fonte foto : Janice Kerwick

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