Ikea: ritirate 29 milioni di cassettiere Malm pericolose

Ikea ribadisce il ritiro dal mercato di 29 milioni di cassettiere Malm, ritenute pericolose soprattutto per i bambini. In realtà l’azienda svedese aveva già provveduto a ritirare il prodotto dal mercato nel 2016, indicando che era necessario fissare i mobili alla parete per renderli più stabili e sicuri.

Le cassettiere del modello Malm hanno però provocato la morte di ben 8 bambini in tutto il mondo: per questo motivo Ikea ha ritenuto opportuno bloccarne la produzione e la distribuzione. L’ultimo caso mortale si è purtroppo verificato in Nord America, mentre in California un bambino di 2 anni è morto incastrato sotto la cassettiera ribaltata.

L’azienda Ikea sotto accusa

L’azienda svedese è stata accusata di una campagna di comunicazione e di informazione troppo blanda, che ha provocato il decesso di ben 8 bambini. Lars Petersson, CEO di Ikea, rispedisce le accuse al mittente e sostiene che invece è stata messa in atto una massiccia campagna di comunicazione sulla pericolosità delle cassettiere mediante social, carta stampata, inserzioni in tv ed avvisi sul sito. La stessa Ikea dichiara di aver inviato due mesi fa circa 13 milioni di e-mail con i dettagli sul ritiro dei mobili.

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68 commenti

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  1. I genitori si sono “evoluti” dimenticando il loro ruolo di protezione, educazione e difesa dei propri figli…al momento di comprare un oggetto che potrebbe far del male a bimbi piccoli o grandicelli e vivaci, dovrebbero pensare alle conseguenze di un uso improprio dell’oggetto!!!
    Nessuno darebbe coltello in mano ad un bimbo di tre anni…quindi, librerie, scarpiere, scaffalature, devono essere TUTTE rigorosamente fissate al muro…

  2. Mi dispiace tanto x i bimbi. . Ma si fissano i mobili e ci sono anche i ganci x non aprire i cassetti..poi o sfortuna amara.. purtroppo succede a volte anche le mie con un Settimio piccolo e leggero se lo sono rovesciate addosso

  3. ma ancora con ste notizie… dico io, ma voi i mobili non li fissate al muro? non è la cassettiera ikea che non va, è il cervello della gente che non funziona nel modo giusto. Se ci sono dei bambini in casa i mobili vanno assolutamente fissati al muro, tanto più che nel set di montaggio ci sono i ferri apposta per questa cosa, se poi uno ritiene che non serve, questi possono essere i risultati

    • È una cosa inutile, un insulto all’intelligenza. Loro scrivono chiaramente che la cassettiera va fissata al muro, chi non lo fa ne accetta i rischi. In più vorrei vedere quale cassettiera con tutti i cassetti aperti ed un bambino in piedi sul cassetto inferiore non si ribalta!! Notizia per “vecchi ansiosi”

    • Colpa dei genitori che li hanno lasciati giocare con la cassettiera, non di Ikea!
      Il mio bambino si è tagliato al forno, ha staccato un pezzo e ci si è tagliato, eravamo tutti lì con lui ma è stato un attimo, dovrei fare causa alla casa produttrice del forno? No. È stata colpa nostra che non siamo stati abbastanza attenti!

  4. Non aspettatevi molto di più dal Paese in cui sotto al ferro da stiro bisogna scrivere “attenti che scotta” per evitare cause milionarie. Un esempio su tutti: il McDonald’s coffee case. In breve: anziana compra un caffè da McDonald (già qui ci sarebbe da ridire, ma vabbè). Toglie il tappo dalla tazzona e si rovescia addosso il liquido bollente. Si scotta di brutto perché i vestiti che indossa amplificano la scottatura (una settimana di ospedale, due anni di terapia). Fa causa perché il caffè era troppo caldo. Vince quasi 2 milioni di dollari. Per dire che “attaccateli al muro come è scritto, babbei” funziona in Italia ma non negli Usa.

    Purtroppo è una deriva che, pian piano, prende piede anche nel nostro Paese. L’istituzionalizzazione della demenza. Non so se avete notato le barre colorate messe intorno a tutti gli scalini degli edifici aperti al pubblico. Tanto per dirne una. O le sovrabbondanti istruzioni di sicurezza nei manuali di gran parte dei prodotti che acquistiamo (esempio del ferro da stiro: “non indossate i vestiti mentre li indossate” della Rowenta).